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I Boscimani di oggi cercano di tenere vivo un ricco patrimonio di tradizioni che ci riportano alla notte dei tempi del continente africano.
Già ventimila anni fa (Tarda Età della Pietra) gruppi di cacciatori-raccoglitori, progenitori degli attuali Boscimani, abitavano tutta l’Africa meridionale. Grazie al loro nomadismo e alla loro abilità nel procurarsi il cibo, i piccoli uomini dalla pelle giallo-bruna e dagli zigomi pronunciati erano in grado di far fronte a condizioni climatiche estreme.
Con l’Età del Ferro (duemila anni fa), l’introduzione del bestiame domestico ad opera di etnie Bantu giunte da Nord, dalla corporatura più possente e dal temperamento meno remissivo, fece convertire i nomadi in pastori semi-nomadi, soprattutto nelle aree costiere dell’attuale Sud Africa. Questi si chiamavano Khoikhoi (= gente vera, da Khoe = persona) per distinguersi dai gruppi rimasti cacciatori, che non possedevano bestiame, che i pastori chiamavano San (= l’altra gente). Al loro arrivo, i colonizzatori europei chiamarono i Khoikhoi “Ottentotti”, e i San “Bushmen” (Boscimani). Quest’ultimo era un termine dispregiativo, riferito a persone che si sostentano con quello che trovano nel bush (la boscaglia). I due nomi vennero, in seguito, fusi in Khoisan, per indicare entrambi i popoli, uniti da uno stesso destino oltre che da una medesima origine culturale.
Con l’arrivo degli europei, i Khoisan persero la possibilità di rimanere seminomadi o indipendenti. Malattie e conflitti, portati da lontano, decimarono le loro popolazioni, i superstiti furono integrati a forza nell’economia agricola delle colonie, soprattutto in qualità di servitori. Alcuni si raccolsero intorno alle missioni dove fu possibile continuare ad esercitare la pastorizia. L’erosione dei gruppi, la mescolanza con altre etnie e la segregazione in zone a loro assegnate ha portato alla perdita dell’identità e del patrimonio culturale originario. Un patrimonio tramandato oralmente, ricchissimo di leggende, canzoni, danze rituali. I numerosi dialetti dei Khoisan, caratterizzati da affascinanti successioni di schiocchi e suoni scoppiettanti, sono quasi del tutto svaniti.
Oggi i Khoisan sono circa 100.000 in tutto, distribuiti tra Botswana (49000), Namibia (38000), Angola (6000), Sud Africa (4500), Zambia (1600), Zimbabwe (1200). Essi preferiscono farsi chiamare proprio ‘Bushmen‘, Boscimani, termine di cui vanno fieri, in quanto reminiscenza del loro stile di vita ormai perduto. Gli ultimi gruppi di Boscimani che esercitano ancora una parvenza di caccia tradizionale si trovano in settori inaccessibili del Kalahari centrale.
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