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Di fronte a un piatto di pasta al sugo rosso, quanti stimoli ci colpiscono?
Un gesto così elementare e semplice per noi italiani quale
quello di sedersi a tavola di fronte a un primo piatto di pasta al
sugo rosso, quanti sensi e sensazioni coinvolge!
L’ensemble di colori è un preludio del gusto. Il colore
dorato, paglierino, degli spaghetti al dente si sposa con il rosso
denso, carico, sanguigno, polposo del sughetto preparato in
casseruola. Il malizioso ciuffo verde del basilico, pianta dei re,
conferisce al quadro l’armonia e la completezza di un’ode alla
natura: i colori del sole e della natura, dal bianco avorio al
giallo oro, dal rosso fuoco al verde frondoso, una bellissima
tavolozza rotonda.
Pregustiamo la consistenza carnosa dei fili dorati. Il sapore del
grano e la fragranza sono preannunciati dall’aroma di pane e di
fornace che si sprigiona dalla baslotta fumante. La rotonda
sapidità del filo di grano supporta e sostiene il corposo
dolce-acidulo rubicondo della salsetta di pomodoro.
E quando stringiamo tra i denti la soffice matassa, il palato
accarezza il morbido melange d’ingredienti, mentre il morso si
serra sulla pastosa consistenza esaltata dalla cottura al
dente.
Ma le sensazioni di piacere che un piatto così semplice e
così goloso può evocare non nascono solo dai cinque
sensi, dal sapore della pasta e dal profumo bollente, dalla gioia
dei colori e del palato…
Il piatto di pasta evoca la memoria di una tradizione e di un tempo
passato, ricordi di momenti casalinghi e familiari. Evoca un
desiderio e una pulsione. Evoca un appetito e la sua soddisfazione.
È quindi un simbolo: un’icona che rimanda a tanti altri
significati. Tutti piacevoli.
S.C.
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