Glifosato, maxi-condanna per la Bayer: 1,5 miliardi di dollari a tre agricoltori

Bayer è stata condannata negli Stati Uniti a un maxi-risarcimento a favore di tre agricoltori che per anni hanno usato il Roundup, a base di glifosato.

Mentre la Commissione europea ha appena deciso di autorizzare per altri dieci anni la vendita di prodotti a base di glifosato, negli Stati Uniti i tribunali condannano la Bayer a risarcire coloro che si sono ammalati proprio a causa dell’esposizione a tale sostanza. La società, che dal 2018 ha acquisito il colosso Monsanto, ha subito una durissima sconfitta in una delle migliaia e migliaia di azioni legali intentate da agricoltori americani. Un tribunale ha condannato infatti la multinazionale tedesca a pagare oltre 1,5 miliardi di dollari (miliardi, non milioni) a tre persone che affermano di essersi ammalate di cancro a causa dell’uso del Roundup, prodotto di punta della Monsanto, proprio a base di glifosato.

I tre agricoltori sono malati di linfoma non Hodgkin

Un portavoce dell’azienda ha spiegato che i legali del gruppo sono pronti a presentare un ricorso contro una sentenza che, a loro avviso, “viola la Costituzione americana per via della quantità dei danni e interessi calcolati”. Non secondo i giudici di Jefferson City, nel Missouri, che hanno ritenuto la cifra congrua, tenuto conto della patologia contratta dai tre agricoltori: un linfoma non Hodgkin.

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La Commissione europea ha deciso di concedere una nuova autorizzazione al commercio di prodotti a base di glifosato © Sean Gallup/Getty Images

Per anni, infatti, i tre agricoltori hanno utilizzato il glifosato, ignari dei rischi sulla salute legati a tale molecola. Come loro, migliaia di altre persone. Non a caso, negli Stati Uniti si tratta della quarta condanna subita da Bayer/Monsanto soltanto nell’ultimo mese. In precedenza, tuttavia, ci sono stati anche giudizi favorevoli alla multinazionale.

Bayer contro i querelanti: “Hanno deformato i fatti sul glifosato”

La posizione del colosso tedesco resta in ogni caso la solita. Senza avanzare il minimo dubbio e senza ipotizzare in alcun modo la possibilità di far prevalere un principio di precauzione, Bayer ritiene validi unicamente gli studi a proprio favore. Tutto il resto è come se non esistesse, e chi avvia azioni legali contro l’azienda, falsifica le prove: “Contrariamente ai casi precedenti, i tribunali americani hanno di recente autorizzato, a torto, i querelanti a deformare i fatti dai punti di vista regolamentare e scientifico”, ha scritto l’azienda.

La società di Leverkusen insiste inoltre nel sottolineare che l’Environmental protection agency (Epa) non ritiene pericoloso per la salute il glifosato. E per questo ritiene di avere a disposizione “solidi argomenti per far rivedere la decisione” in sede di appello. Va detto però che la sostanza figura nell’elenco di quelle considerate “probabilmente cancerogene” dallo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, organismo che fa parte dell’Organizzazione mondiale della sanità.

160mila processi negli Stati Uniti contro Bayer sul glifosato

Anche per questo sono circa 160mila i processi intentati contro la Bayer. Che ha accantonato 16 miliardi di dollari per far fronte alle richieste di risarcimento. Ma intanto, secondo la presidente della Commissione di Bruxelles, Ursula von der Leyen, nelle campagne europee possiamo continuare ad usare il glifosato senza porci alcun problema. Per dieci anni.

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