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Il New deal ha risollevato gli Stati Uniti dalla crisi economica e finanziaria. Ora la parlamentare democratica Alexandria Ocasio-Cortez lancia il Green new deal, per salvare il paese dall’ingiustizia sociale e dalla minaccia del riscaldamento globale.
Il nome fa già presagire che si tratti di una misura tanto rivoluzionaria quanto fondamentale, come lo fu quella varata da Franklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937 allo scopo di risollevare gli Stati Uniti dalla Grande depressione, cominciata quel famoso martedì nero del 1929.
In effetti anche questa volta bisogna condurre il paese fuori da una crisi di vaste proporzioni che, a partire dal 2007, ha mostrato l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo. È da qualche tempo che se ne sente parlare, ma il Green new deal ha finalmente preso forma: la democratica Alexandria Ocasio-Cortez, rappresentante del distretto di New York al Congresso, ha rivelato il suo piano per rendere verde l’economia statunitense e “combattere l’ingiustizia socio-economica lottando al tempo stesso contro i cambiamenti climatici”.
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Ocasio-Cortez, la più giovane parlamentare americana, è convinta che negli Stati Uniti “i cambiamenti climatici costituiscano una minaccia diretta alla sicurezza nazionale”, diversamente da come la pensa il presidente Donald Trump che li considera “un’invenzione dei cinesi” e si è chiesto dove fosse finito il riscaldamento globale quando il paese è stato avvolto da un’ondata di gelo straordinaria. Anche per la presentazione del Green new deal, Trump non ha risparmiato all’opposizione uno dei suoi indimenticabili tweet: “È importante che portiate avanti la vostra idea. Sarebbe fantastico eliminare tutti gli aerei, le auto, le mucche, petrolio, gas ed esercito – anche se nessun’altra nazione lo farebbe. Magnifico!”.
I think it is very important for the Democrats to press forward with their Green New Deal. It would be great for the so-called “Carbon Footprint” to permanently eliminate all Planes, Cars, Cows, Oil, Gas & the Military – even if no other country would do the same. Brilliant!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 9 febbraio 2019
Il piano mira al raggiungimento di un’economia a zero emissioni (carbon neutral) nel giro di dieci anni. Per centrare l’obiettivo bisognerebbe senz’altro ridurre la dipendenza dai combustibili fossili per puntare sulle fonti rinnovabili. È un settore nel quale gli Stati Uniti investono molto – soltanto la Cina li supera – tuttavia la capacità rinnovabile non è ancora in grado di soddisfare la domanda energetica. Bisognerebbe inoltre compensare parte delle emissioni attraverso programmi di riforestazione perché, nonostante quello che twitta Trump, i democratici sanno di non avere la bacchetta magica. E non possono sperare di trasformare l’economia rinunciando all’applicazione del principio “chi inquina paga”, ovvero senza l’associazione di un prezzo alle emissioni di CO2 (la cosiddetta carbon tax).
Senate Majority Leader Mitch McConnell announced he would send the so-called Green New Deal to the Senate floor for a vote “to see how they feel” — a tactic he’s used in recent years to put vulnerable opponents on the record about controversial policies https://t.co/Xp4PWcEzJJ pic.twitter.com/LJ33VJp1pf
— CNN (@CNN) 12 febbraio 2019
Secondo quanto scritto nel documento, presentato da Ocasio-Cortez a Washington con il senatore Ed Markey, il governo federale deve impegnarsi a ridurre l’aumento della temperatura perché è suo dovere assicurare a tutti i cittadini “aria salubre, acqua pulita, comunità resilienti, cibo sano e l’accesso alla natura”. Per preservare quest’ultima si suggerisce il coinvolgimento delle comunità indigene, che del resto conoscono meglio di chiunque altro le terre che per primi hanno insediato. Proprio per questo, secondo i promotori del Green new deal, è fondamentale porre fine alle discriminazioni nei confronti dei nativi, ma anche dei neri, dei migranti, dei più poveri, dei disabili e delle donne. A tutti si devono garantire l’istruzione superiore gratuita, un lavoro – puntando sui green jobs – e l’assistenza sanitaria, riducendo le disuguaglianze a livello economico.
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Il Green new deal sembra, al momento, una dichiarazione politica più che una serie di misure concretamente attuabili ed è molto improbabile che diventi legge finché il Senato sarà in mano ai repubblicani e Trump resterà presidente, vale a dire almeno fino al 2020. Tuttavia, si tratta di una proposta storica che porrebbe la tutela dell’ambiente e l’inclusione sociale, ritenute indispensabili per il futuro della nazione, fra le priorità dell’esecutivo. La sua forza e la sua popolarità hanno acceso il dibattito negli Stati Uniti, permettendo alle tematiche della sostenibilità di farsi nuovamente largo fra cittadini e legislatori.
Sicuramente l’implementazione del piano richiederebbe un investimento colossale, lo ammette persino chi l’ha ideato. L’intenzione sarebbe quella di seguire la Teoria della moneta moderna secondo cui la moneta è “creatura dello stato” che pertanto può spendere senza prima avere incamerato gettito fiscale, impiegando tutte le risorse necessarie a incrementare l’attività economica e l’occupazione. Comunque Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti, ha annunciato la formazione di un comitato per la lotta ai cambiamenti climatici che non sarà incaricato di emettere un decreto specifico; la proposta dei democratici verrà valutata insieme ad altri “suggerimenti”.
Non si sa, quindi, se l’opposizione riuscirà in qualche modo a farsi valere o se Trump continuerà indisturbato ad infischiarsene dell’ambiente. Quel che è certo, però, è che 8 americani su 10 sono a favore del Green new deal. Le centrali a carbone chiudono una dopo l’altra. Le donne, gli indigeni e le minoranze si stanno già facendo sentire, da Ocasio-Cortez ai membri della comunità Lgbt che come lei sono stati eletti al Congresso, fino ai nativi americani che ogni giorno lottano per fermare lo sfruttamento del territorio e custodire la madre Terra.
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