È stato il primo giorno di guerra in Ucraina

All’alba del 24 febbraio è iniziata la guerra in Ucraina, con i bombardamenti e l’invasione russa. La comunità internazionale si prepara a reagire.

  • Il primo giorno di guerra in Ucraina ha già visto decine di vittime, con i russi che hanno bombardato anche ospedali e abitazioni civili.
  • I combattimenti hanno raggiunto anche la centrale nucleare di Chernobyl, dove un deposito di scorie è andato danneggiato.
  • Mentre l’Unione europea e gli Usa annunciano sanzioni e valutano l’intervento militare, la Cina resta più fredda.

Alle 5.05 ora locale è arrivata l’ora della guerra in Ucraina, oggetto dei primi bombardamenti da parte della Russia, che poi si sono intensificati nel corso delle ore. Sono state colpite tutte le principali città del paese, compresa la capitale Kiev dove la popolazione è stata svegliata dalle sirene antiaeree. Allo stesso tempo è cominciata l’invasione terrestre da parte dei soldati russi e sono in corso combattimenti sul campo. Il primo bilancio offerto dal governo di Kiev è di 40 morti e decine di feriti, ma sommando le notizie che arrivano sul campo si è già nell’ordine delle centinaia di caduti.

In un discorso alla nazione il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha paragonato l’attacco russo a quello tedesco nazista durante la Seconda guerra mondiale, invitando la popolazione a unirsi all’esercito per la resistenza. Ha poi annunciato la rottura di ogni relazione diplomatica con Mosca. E mentre i prezzi delle materie prime schizzano verso l’alto e l’Occidente annuncia nuove sanzioni, la Nato si riunisce per decidere un’eventuale reazione militare.

Bombe e combattimenti in Ucraina

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nella serata del 23 febbraio aveva tenuto un discorso molto forte in cui si rivolgeva alla popolazione russa e invocava la pace. Nella mattinata del 24 febbraio, dopo i bombardamenti plurimi di Mosca sul territorio e l’invasione delle forze militari terrestri, ha dovuto necessariamente aggiustare il tiro. Zelensky ha sottolineato che l’Ucraina si difenderà strenuamente e ha chiesto ai civili con preparazione militare o che volessero dare una mano di unirsi all’esercito regolare, paragonando la Russia alla Germania nazista di Adolf Hitler. 

Il suo portavoce intanto ha dato un primo bilancio della guerra: 40 soldati ucraini morti e decine di feriti, ma dalle città dell’est giungono immagini e testimonianze di diversi civili caduti, con i bombardamenti che hanno colpito anche le abitazioni nonostante la promessa russa di non colpire città e civili. Gli scontri avvengono anche per le strade e come ha sottolineato un consigliere alla presidenza ucraina, “i soldati ucraini stanno combattendo duramente” e questo inizialmente ha permesso di rallentare l’avanzata russa su alcune città come Chernihiv e Kharkiv. Intanto da Kiev fanno sapere che sei jet e un elicottero russi sono stati abbattuti, mentre 50 combattenti russi sarebbero stati uccisi nel villaggio orientale di Shchastya secondo le forze ucraine, con Mosca che continua però a non rilasciare notizie su caduti o feriti.

I separatisti sostenuti dalla Russia hanno affermato che il loro obiettivo è controllare tutta la regione ucraina di Donetsk mentre il Cremlino ha parlato di “smilitarizzare e denazificare l’Ucraina”, aggiungendo che l’operazione militare durerà per il tempo necessario. E se a Est le operazioni non si sono mai fermate, a Kiev e nell’area occidentale dopo una prima batteria di bombardamenti e una fase di tregua, nella tarda mattinata sono riprese le esplosioni. I raid russi sono stati indirizzati sul secondo aeroporto della capitale, quello internazionale di Hostomel, che sarebbe stato conquistato. E il servizio segreto russo annuncia che anche le forze di terra sono ormai arrivate nei pressi della città. Intanto i russi hanno bombardato un ospedale a Vuhledar, nella regione di Donetsk, mentre combattimenti si registrano anche a Chernobyl e un deposito di scorie nucleari sarebbe stato danneggiato.

Intanto una colonna di automobili sta riempiendo le strade di Kiev ma anche di altre città, con i civili che si stanno mettendo in fuga. Al confine con la Moldavia viene segnalato un grande traffico in uscita, mentre la Polonia sta organizzando dei checkpoint alla frontiera per far fronte alla diaspora ucraina. Nell’Est del paese invece le persone si nascondono nei rifugi sotterranei, nelle catacombe e anche nella metropolitana.

La reazione internazionale alla guerra in Ucraina

L’Occidente si è schierato compatto, quantomeno a parole, contro la Russia. La  presidente della Commissione dell’Unione europea, Ursula von der Leyen, ha detto che sono pronte nuove sanzioni che colpiranno i settori strategici dell’economia russa. In serata si riunisce il Consiglio europeo, l’organo che comprende i capi di stato e di governo, per definire meglio chi e cosa colpire.

Tra i paesi comunitari che stanno facendo più resistenza alle sanzioni, in particolare in certi ambiti come quello del lusso, c’è però l’Italia. L’Ungheria di Viktor Orbàn ha invece annunciato che non darà supporto logistico a Kiev per non invischiarsi nella tensione. L’Uefa, la società che gestisce il calcio europeo, ha annunciato che la finale di Champions League non si terrà più a San Pietroburgo. E gli Stati Uniti annunceranno nuove sanzioni nel corso della serata, dopo un discorso del presidente Joe Biden alla nazione.

Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha detto che la Francia supporterà l’Ucraina sotto ogni aspetto, lasciando presagire la possibilità di un intervento militare. E su questo discuterà nella giornata di venerdì 25 febbraio la Nato, che dopo una riunione tenutasi in mattinata ha convocato un summit d’emergenza dove prenderà in considerazione il dispiegamento di forze terrestri e aeree difensive supplementari nella porzione orientale dell’Alleanza, così come mezzi marittimi. L’Ucraina ha sollecitato i paesi europei a fornirle sistemi di difesa aerei e anti-missile.

Sull’altro fronte c’è chi invece giura fedeltà alla Russia. La Bielorussia, che in queste settimana è stata teatro di esercitazioni congiunte tra il proprio esercito e quello di Mosca e dalla cui frontiera sono partiti molti degli attacchi russi odierni, ha dichiarato di essere pronta a dare supporto con uomini e mezzi a Putin nella guerra in Ucraina e alcuni missili sarebbero già stati lanciati da Minsk. La Cina invece ha rifiutato di utilizzare il termine “invasione” a proposito dell’attacco russo e si è limitata “a sollecitare tutte le parti a prestare moderazione e a evitare che la situazione vada fuori controllo”.

We are gravely concerned about the fast-deteriorating situation and ongoing military action in Ukraine. The humanitarian…

Posted by UNHCR, the UN Refugee Agency on Thursday, February 24, 2022

E intanto si inizia a fare i conti anche con le conseguenze umanitarie della guerra. L’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato di “emergenza e catastrofe”, il segretario dell’Onu Antonio Guterres ha detto che rischiamo di essere davanti alla peggior guerra del secolo, mentre l’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, ha chiesto ai paesi confinanti con l’Ucraina di tenere le frontiere aperte per accogliere i civili in fuga dalle bombe.

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