Halle, l’attentato di matrice neonazista poteva essere una strage

Un killer pesantemente armato voleva far irruzione nella sinagoga di Halle, in Germania. La strage è stata sventata dalla prontezza di alcuni presenti.

Questo articolo è in corso di aggiornamento dalle ore 18.00 del 9 ottobre. Ultimo aggiornamento: 10 ottobre, ore 12:30

Raffiche di fucile, urla e una granata a vuoto. Altri spari, una seconda granata, una macchina che parte e poi il silenzio. Nella mattinata del 10 ottobre, la cittadina di Halle, in Germania, si è risvegliata ancora sotto shock dopo che ieri Stephan Balliet, un 27enne neonazista, ha aperto il fuoco contro una sinagoga e un fast food, uccidendo due persone e ferendone altre.

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In molti si sono radunati nei pressi del luogo dell’attentato per rendere omaggio alle vittime © Jens Schlueter / Getty Images

La ricostruzione dell’attentato di Halle

Per molte ore la dinamica dell’attentato è stata confusa. Inizialmente la polizia aveva segnalato su Twitter degli spari nella zona di Humboldstrasse, parlando di due morti e di alcuni feriti. Poi sono arrivate voci di un attentato anche nella vicina città di Landsberg. Con il passare delle ore la situazione ha avuto un esito diverso.

Stephan Balliet, ora in custodia della polizia, è il presunto attentatore. All’inizio di ottobre, il 27enne aveva caricato in rete il suo manifesto neonazista fornendo tutti i dettagli di un piano che prevedeva una strage nella sinagoga del quartiere di Paulus.

Mercoledì 9 ottobre, Balliet ha messo in atto ciò che progettava da mesi. Si è vestito in uniforme militare e ha sistemato una telecamera che trasmetteva immagini in diretta su Twitch, una piattaforma video di proprietà di Amazon, cosicché chiunque potesse vedere cosa stava per fare.

Le immagini mostrano l’attentatore arrivare sul luogo con una macchina carica di armi, pronto a compiere una strage. Il suo obiettivo principale: la sinagoga di Humboldtstrasse che, come ha dichiarato Max Privorotzki, capo della comunità ebraica di Halle, era gremita di persone che celebravano lo Yom Kippur, la ricorrenza religiosa ebraica per il giorno dell’espiazione.

Ma qualcosa – per fortuna – non è andato come aveva previsto: il servizio di sicurezza della sinagoga vede Balliet avvicinarsi armato e blocca tutte le entrate. L’attentatore ha poi provato, invano, a far saltare il portone principale con dell’esplosivo, poi ha sparato dei colpi d’arma da fuoco.

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I segni dei colpi che Stephan Balliet ha esploso contro la porta della sinagoga di Halle © Jens Schlueter / Getty Images

In preda all’ira si è diretto in strada lanciando una granata nel vicino cimitero e sparando a una passante, uccidendola. Non avendo modo di entrare nella sinagoga, si è quindi incamminato verso un fast food e ha sparato una raffica di colpi contro due uomini che hanno cercato riparo dietro un frigorifero. Poi ha lanciato una seconda granata contro la porta del fast food (che per fortuna non ha causato vittime) uccidendo un’altra persona. Comincia la sua fuga subito bloccata dalle autorità.

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L’attentatore di Halle ha esploso dei colpi contro un fast food nei pressi della sinagoga © Jens Schlueter / Getty Images

Cosa hanno dichiarato le autorità di Halle

La polizia di Halle ha aggiornato i cittadini man mano che le notizie venivano confermate. Inizialmente si pensava al blitz di un commando, anche a seguito della notizia della sparatoria a Landsberg, ma alla fine sembrerebbe essere il delirio letale di un killer solitario. La polizia sta ancora indagando.

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Il servizio di sicurezza della sinagoga di Halle è riuscito a impedire che gli attentatori entrassero, salvando loro la vita © Jens Schlueter / Getty Images

La procura che si occupa di antiterrorismo in Germania ha preso subito in carico il caso e il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ha dichiarato che, date le informazioni in loro possesso, si tratterebbe di un attentato antisemita.

Degli spari a Landsberg non si sa ancora nulla.

L’attentato di Halle è stato sventato, ma il pericolo rimane

L’attentato di Halle non ha avuto l’esito che Balliet aveva previsto, ma due persone hanno comunque perso la vita e altre sono rimaste ferite.

Per quanto il pericolo imminente sia stato sventato con l’arresto del killer, rimane il rischio degli effetti che la sua azione potrebbe produrre.

La diretta su Twitch è stata vista da 2.200 persone solo su quella piattaforma e secondo Megan Squire, professoressa di scienze informatiche all’università di Elon, il video è stato condiviso anche su Telegram raggiungendo più di 15mila profili. Amazon ha provveduto a rimuovere il video il più velocemente possibile, ma ormai il danno è stato fatto.

Svariati siti di estremisti hanno già “celebrato come un santo” Balliet, incoraggiando azioni simili alle sue e accusando la comunità ebraica di essere “la radice di tutti i problemi della società”.

Oltretutto la metodologia di questo attacco è molto simile a quella impiegata durante l’attentato di Christchurch, in Nuova Zelanda, dove un gruppo di terroristi, probabilmente composto da estremisti di destra, aveva fatto irruzione in due moschee uccidendo decine di fedeli.

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