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Homeless world cup: come il calcio può contribuire alla lotta contro la povertà
A Seoul inizia la World homeless cup, un evento che attraverso il calcio può cambiare le condizioni dei senzatetto e lo stigma della povertà.
- Il torneo con squadre di calcio nazionali composte da senzatetto arriva a Seoul, in Corea del sud, dal 21 al 28 settembre.
- Ci sono oltre 500 giocatori provenienti da 49 Paesi di tutto il mondo per partecipare alla 19esima edizione della speciale Coppa del mondo.
- Il film “The beautiful game” su Netflix racconta l’evento e le sue storie di riscatto grazie allo sport.
La Homeless world cup è molto più di un semplice torneo di calcio: è un’iniziativa globale che, attraverso lo sport, aiuta le persone che vivono in condizioni di emarginazione e senza fissa dimora a trasformare le proprie vite. Ogni anno, questo evento riunisce giocatori provenienti da circa cinquanta Paesi, offrendo loro una piattaforma utile a ricostruire un senso di appartenenza. L’obiettivo è duplice: migliorare la vita dei partecipanti e cambiare la percezione che la società ha nei confronti delle persone senza casa. Tutto ciò grazie a uno degli sport maggiormente praticati al mondo.
Il calcio come strumento di cambiamento sociale
Il torneo, nato nel 2003, ha regole pensate per promuovere il gioco di squadra e l’inclusione. Le partite si giocano su piccoli campi con squadre formate da quattro giocatori, creando un ambiente dinamico e pieno di azione. In caso di parità, il match si conclude con una serie di rigori a eliminazione diretta, un formato che incoraggia il divertimento e l’emozione. “Il cuore della Homeless world cup è la convinzione che lo sport possa abbattere le barriere dell’emarginazione sociale” spiegano gli organizzatori. Il calcio diventa quindi un mezzo attraverso il quale i partecipanti, spesso vittime di esclusione sociale e povertà, possono sentirsi parte di un team e sviluppare competenze fondamentali come l’impegno, la responsabilità e il lavoro di squadra.
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Molti partecipanti hanno storie di grande ispirazione, come quella di Amalie Muller Blinkilde, una giovane danese che ha affrontato sfide di salute mentale e ha trovato nella Homeless World Cup un’occasione per riscoprire se stessa. Dopo anni di lotta con depressione e ansia, Amalie ha scoperto nel calcio un rifugio e una comunità. “Quando scendo in campo mi sento così bene – ha detto dopo l’arrivo a Seoul -. È un grande onore essere qui e rappresentare la Danimarca in un torneo così importante”.
Obiettivi di sviluppo sostenibile e un film su Netflix
Il contributo della Homeless World Cup si estende oltre il campo di gioco. Nel 2022, l’organizzazione si è unita all’iniziativa “Football for the Goals” delle Nazioni Unite, che mira a sensibilizzare il mondo sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). In particolare, la Homeless World Cup sostiene quattro degli obiettivi principali: porre fine alla povertà, promuovere il benessere per tutti, ridurre le disuguaglianze e costruire comunità sostenibili. Di recente, anche la Fifa, che organizza la storica Coppa del mondo di calcio, ha deciso di supportare la kermesse. Come nelle precedenti edizioni, una delegazione italiana sarà presente sul campo. Dopo aver ispirato milioni di persone, la competizione ha portato alla creazione del film Netflix “The Beautiful Game”, disponibile da marzo 2024.
Si stima che oltre 100 milioni di individui nel mondo siano senza dimora, di cui 650mila negli Stati Uniti, un numero aumentato a causa della pandemia. Sin dal suo inizio, la Homeless world cup ha cambiato in positivo oltre 1,2 milioni di vite; dal 2023, la fondazione ha avviato anche la prima conferenza Cities Ending Homelessness, favorendo la collaborazione tra città, innovatori e accademici per trovare soluzioni creative adattate alle sfide locali che riguardano i senzatetto. Attraverso questo torneo, le persone che hanno vissuto esperienze difficili possono trovare speranza, comunità e nuove opportunità per il futuro. Con eventi come quello di Seoul, il potere trasformativo del calcio continua a crescere, cambiando vite una partita alla volta.
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