Best practice

I nuovi frigoriferi

Utilizzare in modo efficiente il frigorifero, vuol dire ridurre i consumi di energia, quindi l’impatto ambientale e nello stesso tempo risparmiare denaro.

I frigoriferi ecologici che cominciano a essere presenti sul
mercato, sono, nelle intenzioni dei costruttori, apparecchi
costruiti in modo da risparmiare energia e con materiali e
tecnologie (gas refrigeranti naturali a impatto ambientale zero) che
rispettano l’ambiente.
Ariston (Indesit), Zanussi (Rex), Whirlphool, General Electric,
Hoover, Electrolux sono le principali aziende presenti sul
mercato italiano. Producono modelli molto simili tra di loro nelle
funzioni e nelle prestazioni, differnziandosi nel design e negli
accorgimenti tecnici.

Alcuni modelli sono forniti, sulle pareti, di un doppio isolamento;
in questo modo disperdono meno il freddo.
Gli scomparti a temperature diverse e differenziati livelli di
umidità consentono di ritardare notevolmente la degradazione
dei cibi freschi.
I frigocongelatori di nuova generazione vengono progettati a
scomparti, ognuno con una precisa funzione e caratteristiche
peculiari:
– il vano frigorifero mantiene un costante grado di umidità
ed è destinato a cibi di rapido consumo e bottiglie
– il congelatore a quattro stelle, permette di congelare alimenti
freschi e di conservare quelli surgelati
– il chiller costituisce l’ambiente ideale per conservare carne e
pesce. In questo caso, infatti, gli alimenti non congelano, ma il
processo di deperimento viene notevolmente rallentato così
che carne e pesce si mantengono freschi fino a 10 giorni.
A questi scomparti se ne aggiunge un quarto, generalmente a
raffreddamento indiretto in cui il cibo è conservato a
temperatura “cantina” per proteggere con la giusta umidità
frutta e verdura dalla disidratazione, mantenendo così
inalterati freschezza e contenuto vitaminico.

Nonostante la loro complessità questi modelli permettono
di risparmiare energia in quanto, con l’apertura delle singole
porte, la perdita di freddo è ridotta al minimo. Inoltre,
per la buona conservazione dei cibi, il clima all’interno dei
singoli scomparti è controllato elettronicamente, grazie a
speciali sensori, in modo che la temperatura rimanga costante,
indipendentemente da quella esterna.
Esistono anche apparecchi a sbrinamento automatico, che eliminano
la brina dalle pareti fredde senza necessità di
intervento.

Oltre a questi sistemi esistono i cosiddetti frigocongelatori
“no-frost” (senza brina), i quali sono dotati di un sistema che
integra il normale raffreddamento statico, in cui l’aria fredda
scende lentamente verso il basso dal generatore del freddo, con una
speciale ventilazione forzata: la circolazione uniforme di aria
fredda all’interno del vano evita la formazione della brina o
umidità sulla superfiie degli alimenti, integrando lo
sbrinamento automatico. I cibi si mantengono freschi più a
lungo rispetto ai frigoriferi tradizionali.
Nei vani congelatore “no-frost” la surgelazione è molto
più rapida rispetto al congelatore tradizionale
poiché i cristalli che si formano nella struttura degli
alimenti sono più piccoli, cosicché la consistenza,
gli odori e i sapori degli alimenti si mantengono inalterati. Il
consumo energetico degli apparecchi no-frost è generalmente
più elevato rispetto a quello dei frigoriferi a freddo
statico. E’ vero però che lo strato di ghiaccio che spesso
ricopre le pareti di questi frigoriferi ne aumenta, di fatto, i
consumi. Quindi si può dire che il maggior consumo dei
no-frost, dovuto all’azione della ventola, è compensato dal
fatto che non formandosi ghiaccio sulle pareti le prestazioni
dell’apparecchio rimangono costanti.

Indipendentemente dal tipo di frigorifero uno dei fattori che
incide maggiormente sui consumi è l’isolamento delle pareti.
I modeli più recenti sono dotati di un superisolamento,
cioè di un forte spessore di poliuretano (9-10 cm) alle
pareti.
Anche se questo strato isolante va a diminuire leggermente lo
spazio utile interno, è sempre conveniente scegliere un
modello più isolato, anche perché in caso di
black-out della corrente elettrica, gli apparecchi molto isolati
hanno una maggiore autonomia di conservazione (fino a 72 ore).

Anche le abitudini d’uso incidono molto sui consumi di energia
elettrica. Aprire lo sportello di un congelatore significa, nella
maggior parte dei casi, far ripartire il compressore
dell’apparecchio, e quindi consumare energia. Ovviamente più
si tiene aperto lo sportello più si consuma.

Tomaso
Scotti

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