Guerre, disuguaglianze e crisi climatica rallentano la corsa agli obiettivi di sviluppo sostenibile: solo il 19 per cento raggiungibili entro 5 anni.
La giornata dell’Onu è nata con l’obiettivo di celebrare la nostra unità nella diversità e per accrescere la consapevolezza pubblica dell’importanza della solidarietà.
La solidarietà può essere un’arma straordinaria, è infatti in grado di unire le persone che insieme possono opporsi con maggiore efficacia alle iniquità. “La solidarietà rende gli individui difficilmente controllabili e impedisce che diventino un soggetto passivo nelle mani dei privati”, scrive Noam Chomsky nel libro Sistemi di potere.
Il 20 dicembre si celebra la Giornata internazionale della solidarietà umana, istituita dalle Nazioni Unite nel 2005. La data coincide con la creazione del Fondo di solidarietà mondiale, avvenuta il 20 dicembre 2002. L’obiettivo del fondo, entrato in vigore nel febbraio 2003, è quello di eliminare la povertà e promuovere lo sviluppo umano e sociale nei paesi in via di sviluppo, in particolare tra le fasce più povere della popolazione.
La solidarietà, identificata come uno dei valori fondamentali e universali, dovrebbe essere la base nella ricerca di soluzioni globali e può svolgere un ruolo sempre più importante per risolvere i problemi del mondo. La solidarietà è protagonista della cosiddetta Dichiarazione del Millennio, sottoscritta dai leader mondiali per contrastare le ingiustizie di carattere economico, sociale, culturale o umanitario. La dichiarazione elegge tale valore a pilastro delle relazioni internazionali del ventunesimo secolo. La Giornata internazionale della solidarietà umana serve appunto per ricordarci l’importanza
Nonostante qualche passo avanti sia stato compiuto gli obiettivi della dichiarazione sono ancora lungi dall’essere raggiunti, tutt’oggi persistono enormi disparità tra i singoli paesi e all’interno degli stessi. In attesa di interventi concreti da parte delle istituzioni la solidarietà può e deve partire da ognuno di noi, dimostrandoci solidali con i poveri, i malati e gli anziani, le vittime di abusi e di discriminazione possiamo costruire un mondo migliore.
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