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Il Giraffe Conservation Foundation ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per proteggere il grande mammifero africano.
È uno degli animali più bizzarri del pianeta, nonostante la sua mole enorme non suscita paura ma simpatia, per via di quel collo sproporzionato, di quelle zampe smisurate e di quelle buffe corna. Parliamo del mammifero più alto del mondo, parliamo, ovviamente, della giraffa.
Il 21 giugno si celebra la prima edizione della Giornata mondiale della giraffa, istituita dalla Giraffe conservation foundation (Gcf) con l’obiettivo di raccogliere fondi per proteggere le giraffe. All’iniziativa, che ha riscosso consensi in tutto il mondo, hanno aderito governi, associazioni non governative ed organizzazioni ambientaliste. L’Italia partecipa con le strutture zoologiche dell’Unione italiana degli zoo e degli acquari (Uiza), ed in particolare del parco Natura viva di Bussolengo (Verona) e del Parco zoo di Falconara (Ancona).
Secondo i dati riportati dalla Giraffe conservation foundation la popolazione di giraffe si è quasi dimezzata negli ultimi quindici anni. Dalla fine degli anni Novanta ad oggi la popolazione in natura è scesa da 140mila a 80mila esemplari, una diminuzione pari a circa il 40 per cento in poco più di dieci anni. Secondo gli scienziati se non si inverte la tendenza le giraffe potrebbero estinguersi entro dieci anni. Le cause principali di questo rapido declino sono da imputare alla perdita dell’habitat, al crescente impatto antropico e al bracconaggio.
I ricercatori impegnati in progetti di conservazione della giraffa chiedono alla Iucn (l’Unione mondiale per la conservazione della natura) di modificare lo status delle giraffe che compaiono nella Lista rossa delle specie minacciate. La giraffa è infatti presente solamente tra le specie “a rischio minimo”, mentre due delle nove sottospecie sono considerate “in pericolo estinzione”. La specie più minacciata è la giraffa del Niger (Giraffa camelopardalis peralta), di cui esistono in natura meno di 300 esemplari.
Il principale “predatore” della giraffa è dunque l’Homo sapiens, anche perché in natura i predatori, principalmente grandi felini come leoni e leopardi, ma anche iene e coccodrilli, riescono ad avere la meglio solo contro esemplari malati, vecchi o troppo giovani. Una giraffa adulta, nonostante la sua espressione bonaria e quasi stolida, è in grado di sferrare poderosi calci capaci di sfondare il cranio di un leone senza difficoltà.
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