
Su Facebook sono circolati diversi post che incitavano alla violenza in Etiopia. Ora alcuni cittadini hanno denunciato la società Meta per la mancata moderazione.
Il bilancio provvisorio del terribile incendio nella regione di Leiria è di 62 vittime e 54 feriti. A scatenare le fiamme è stato probabilmente un fulmine.
Un gigantesco incendio ha devastato la regione di Leiria, in Portogallo. Secondo quanto riferito dalle autorità, i morti sono almeno 62, ai quali si aggiungono 54 feriti: un bilancio che potrebbe diventare più pesante col passare del tempo. Anche i danni materiali sono particolarmente ingenti: decine di case sono state distrutte dalle fiamme, così come ettari ed ettari di foresta attorno alla cittadina di Pedrogao Grande.
Tutto è cominciato nella giornata di sabato 17 giugno, poco prima delle 15 ora locale (le 16 in Italia), quando una zona ricoperta di eucalipti e pini ha preso fuoco nel tratto della strada statale 236, che collega Figueiro dos Vinhos a Castanheira de Pera. Numerose vetture in transito si sono trovate circondate dalle fiamme: i viaggiatori che non sono riusciti a mettersi in salvo sono almeno 30. I pompieri accorsi sul luogo hanno riferito di “intere famiglie” morte nel tentativo di fuggire.
Portugal’s government has declared three days of national mourning following forest fire https://t.co/5yec6qIIkI pic.twitter.com/T97B9oBXxT
— Al Jazeera English (@AJEnglish) 18 giugno 2017
Nella giornata di domenica sono ancora quattro i fronti attivi, di cui due particolarmente difficili da domare. Numerosi villaggi restano di fatto inaccessibili e sul posto sono ancora impiegati 800 pompieri, con 257 mezzi e tre canadair. Il ministro degli Interni Joao Gomes ha parlato di “venti incontrollati” che hanno trasformato un evento non particolarmente pericoloso in “un incendio impossibile da controllare“. Le cause non sono state ancora accertate ma, benché la pista criminale non sia stata esclusa, la polizia ha indicato nella caduta di un fulmine l’origine più probabile del rogo.
Miguel Angel Soto, responsabile della campagna foreste di Greenpeace Spagna ha spiegato al quotidiano francese Le Monde che “la regola del 30 si è verificata nell’incendio di Leiria. Ovvero il fatto che il tasso di umidità fosse inferiore al 30 per cento, che i venti spirassero a più di 30 chilometri all’ora e che la temperatura fosse superiore ai 30 gradi. L’aria, salendo rapidamente, ha generato venti laterali caratterizzati da cambi di direzione repentini. Il che ha reso le fiamme indomabili, soprattutto in presenza di condizioni climatiche estreme come quelle che viviamo”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Su Facebook sono circolati diversi post che incitavano alla violenza in Etiopia. Ora alcuni cittadini hanno denunciato la società Meta per la mancata moderazione.
Ursula von der Leyen annuncia un pacchetto di investimenti di 12 miliardi di euro per rafforzare la cooperazione. E intanto le cinque repubbliche ex-sovietiche si smarcano dalla Turchia sulla spinosa questione cipriota.
Una compagnia canadese ha ottenuto i permessi per estrarre uranio nei pressi di un piccolo villaggio dell’Alaska. La comunità indigena locale degli Iñupiat non ci sta.
La Lettonia è il primo paese europei ad abbandonare la Convenzione di Ottawa contro le mine antiuomo. Altri quattro stati vogliono fare altrettanto.
Il segretario Onu Guterres ha denunciato la disastrosa situazione umanitaria a Gaza e intimato a Israele di rispettare il diritto internazionale.
L’attacco israeliano è avvenuto il 23 marzo ma è venuto allo scoperto solo nei giorni scorsi. Secondo fonti locali è stata un’esecuzione.
Il violento terremoto che ha colpito il Myanmar, uccidendo migliaia di persone, indebolisce ancor di più una popolazione già stremata.
Mai si erano verificati incendi così gravi in Corea del Sud. Bruciati oltre 35.800 ettari, mobilitato l’esercito. Migliaia di persone evacuate.
Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere la fine della guerra israeliana su Gaza e fare pressione su Hamas.