Lo scorso anno quasi 14 milioni di persone hanno visitato l’arcipelago delle Canarie. Troppi per i 2 milioni di abitanti.
Isola Capraia (Livorno)
Un semplice itinerario rivolto a chi vuole concedersi una escursione tra la natura e il sole.
Isola Capraia (Livorno) Paese – Punta della Bellavista – Cala dello Zurletto
Partendo da piazza Milano, seguendo la direzione est, si percorra
la via Carlo Alberto. Sulla destra il grande edificio ottocentesco
noto come il “il Palazzone”, oggi monumento nazionale. Proseguendo,
la strada si restringe e ai lati si osservino le antiche case
capraiesi, erette sulla roccia. Al termine della strada, sulla
sinistra, un ulteriore monumento nazionale: la casa che nel 1856
ospitò l’esule Guerrazzi, già dittatore della
Toscana.
La severa mole del Forte San Giorgio appare all’improvviso. Da
vedere anche il pozzo davanti al Forte, le canalizzazioni scavate
nella roccia per un razionale sgrondo delle acque piovane, le
garitte di guardia, la lapide in marmo raffigurante San Giorgio e
il Drago murata sulla porta d’ingresso, ed i possenti bastioni
eretti direttamente sul basamento roccioso come meglio si
può osservare sul lato meridionale.
Proseguendo sulla destra la strada scende dolcemente, termina il
lastricato e, in breve ci si ritrova in aperta campagna. Da qui si
dipartono sentieri appena tracciati percorrendo i quali si giunge
allo “Scalo del Bagno” ove è possibile osservare la torre
omonima.
Sulla destra, l’area pianeggiante ed erbosa della “piscina”.
Già pochi metri fuori dell’abitato si potranno osservare
saltellare conigli selvatici, gheppi e poiane cacciare e durante le
migrazioni, moltissime specie di uccelli riposarsi ed alimentarsi.
Un paradiso per i “Birdwatchers”, specialmente in aprile e in
maggio.
Davanti a noi si erge l’inconfondibile mole del Monte Campanile
(295 m.). In prossimità di una piccola curva, la strada si
biforca: a sinistra per procedere verso la Punta della Bellavista,
a destra per la Cala dello Zurletto.
Per Bellavista il sentiero sale leggermente e dopo 200 metri si
giunge ad una piattaforma, vecchia postazione militare. Da qui o
dal “balconcino” panoramico raggiungibile imboccando poco prima un
piccolo bivio a destra, è possibile osservare le ripidi
pendici orientali del Monte Campanile che terminano con un salto a
picco sul mare.
Nelle giornate limpide e terse, l’isola d’Elba sembra vicinissima e
risaltano le macchie chiare della vetta rocciosa del Monte Capanne
(1019 m.).
Per la Cala dello Zurletto, percorriamo la strada di destra che
sale abbastanza ripidamente.
Ad un certo punto la strada si riduce e si biforca ulteriormente:
il sentiero di sinistra ci permette di raggiungere più
agevolmente, ma sempre con qualche difficoltà, la piccola
cala dello Zurletto. Dall’alto osserviamo il caratteristico scoglio
costruito da strati di lava piegati “a ginocchio”, dal quale si
possono compiere spettacolari tuffi.
Proseguendo invece sulla destra del bivio e mantenendo sempre la
destra possiamo raggiungere la strada per tornare al paese,
attraversando aree un tempo coltivate ed oggi semi-invase dalla
macchia.
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