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Rapporto svela come gli italiani siano favorevoli a raggiungere il 100 per cento di energia rinnovabile entro il 2050. Chiedono però incentivi e meno burocrazia.
L’85 per cento degli italiani ritiene che il futuro energetico del Paese sia l’energia solare, mentre il 67 per cento l’eolico. Un’istantanea che conferma come i nostri connazionali siano favorevoli alle fonti rinnovabili. È questo uno dei risultati che si possono leggere nell’ultimo “Gli Italiani e il solare. Rinnovabili ed efficienza”, realizzato dalla Fondazione UniVerde e Ipr Marketing in collaborazione con Cobat e arrivato alla 14ma edizione.
Il rapporto fa segnare un altro punto a favore delle rinnovabili: tre quarti degli intervistati ritiene che l’Italia dovrebbe raggiungere, entro il 2050, l’obiettivo del 100% di energia rinnovabile. “Gli italiani sostengono sempre più il solare e l’ecobonus e chiedono nuovi incentivi, economici e burocratici, anche per lo storage”, ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde intervenuto alla presentazione. Infatti se si facilitasse l’autoconsumo e la burocrazia il 65 per cento dichiara che sceglierebbe il fotovoltaico come fonte rinnovabile.
Che la tecnologia sia finalmente matura lo dimostra l’interesse e le offerte nei confronti dell’accumulo di energia da fonte rinnovabile, e a dimostrarlo c’è quell’80 per cento che investirebbe in un sistema combinato di moduli fotovoltaici e batterie per utilizzare l’energia anche in assenza di sole. “In un futuro non troppo lontano ogni casa sarà in grado di produrre energia pulita da fonti rinnovabili grazie, ad esempio, ai moduli fotovoltaici installati sul tetto, e di conservarla, attraverso delle batterie che sono sempre più compatte e alla portata di tutti”, ha dichiarato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat.
E finalmente si parla di riciclo dei pannelli anche fuori dai settori prettamente tecnici, nonostante la disinformazione sulla questione. 9 persone su 10 però ammette che “se dovesse installare un impianto, acquisterebbe, possibilmente a parità di prezzo, i moduli da produttori che ne garantiscano il ritiro gratuito e il corretto smaltimento”.
Non solo pannelli, presto si dovrà prevedere anche una filiera per la raccolta e il riciclo delle batterie. E su questo Cobat si presenta già preparato: “Il Consorzio nazionale raccolta e riciclo, che da oltre 25 anni si occupa di dare nuova vita alle batterie, è stato il primo in Italia ad avviare una prima filiera del riciclo dei moduli fotovoltaici. In questo modo, evitiamo che le fonti rinnovabili producano rifiuti pericolosi, trasformandosi piuttosto nel più virtuoso esempio di economia circolare”.
“Credo che la legge di stabilità dopo la ratifica dell’Accordo di Parigi – conclude Percoraro Scanio – dovrebbe coerentemente sostenere il rilancio di rinnovabili, storage e riciclo e magari anche dire stop al carbone e alle trivellazioni. Questa sarebbe una risposta all’accusa di ipocrisia che emerge da questo rapporto in direzione dei nostri governanti”.28736222
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