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Kofi Annan, il primo africano nero a guidare l’Onu, si è spento a Berna a 80 anni. Chi era l’uomo che è stato il volto della cooperazione internazionale a favore della pace.
Kofi Annan sarà ricordato per essere stato uno dei personaggi simbolo delle Nazioni Unite, e per il suo impegno nella difesa dei diritti umani. L’ex segretario generale dell’Onu è morto nella città svizzera di Berna al fianco della moglie Nane e dei tre figli il 18 agosto, a 80 anni. “Si è spento in modo pacifico dopo una breve malattia”, questo l’annuncio arrivato tramite la sua fondazione. Annan è stato l’unico africano nero ad avere guidato l’organizzazione internazionale e il suo paese natale, il Ghana, ha dichiarato una settimana di lutto nazionale.
Annan, nato nel 1938, è diventato il settimo segretario generale dell’Onu nel 1997, ruolo che ha ricoperto per due mandati, fino al 2006. Nel 2001 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace insieme all’organizzazione di cui era a capo “per il loro impegno a favore di un mondo più organizzato e più pacifico”.
Lo stesso Annan ha detto che il suo traguardo più grande in questo ruolo è stato quello di riuscire a stilare gli Obiettivi di sviluppo del millennio, una serie di target globali per combattere fame, povertà e guerra che hanno guidato gli sforzi umanitari internazionali e quelli a favore dello sviluppo dal 2000 al 2015 (e che ora sono stati “sostituiti” dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile, con termine il 2030).
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La sua carriera non si è fermata dopo aver lasciato le Nazioni Unite, e nel 2007 ha creato la Kofi Annan Foundation con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile, la sicurezza e la pace. In quell’anno è anche entrato a far parte del gruppo The Elders (gli anziani), fondato da Nelson Mandela, che riunisce personaggi illustri impegnati a favore dei diritti umani, diventandone presidente nel 2013.
Nel 2012 ha assunto la carica di inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria per cercare di trovare una soluzione diplomatica al conflitto. Ha lasciato questo ruolo dopo soli sei mesi, citando come motivazione il fallimento dei paesi più potenti nel rispettare gli impegni presi. Più recentemente era diventato presidente di una commissione indipendente che indaga sulle violazioni subite dai Rohingya in Myanmar.
It is with immense sadness that the Annan family and the Kofi Annan Foundation announce that Kofi Annan, former Secretary General of the United Nations and Nobel Peace Laureate, passed away peacefully on Saturday 18th August after a short illness… pic.twitter.com/42nGOxmcPZ
— Kofi Annan (@KofiAnnan) 18 agosto 2018
“Uno statista di importanza globale, un’internazionalista profondamente dedito che ha combattuto per un mondo più giusto e pacifico”, così viene descritto nella nota diffusa dalla Kofi Annan Foundation che ha annunciato il decesso. “Ovunque nel mondo ci fosse sofferenza lui ha toccato molte persone attraverso la sua profonda compassione ed empatia”. “Una guida a favore della giustizia”, così lo ha ricordato l’attuale segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. “In molti modi Kofi Annan ha rappresentato le Nazioni Unite a tutto tondo. È salito nei ranghi, diventando leader in un nuovo millennio con dignità e determinazione senza pari”.
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Kofi Annan was a guiding force for good. I join the world in mourning his loss. In these turbulent and trying times, his legacy as a global champion for peace will remain a true inspiration for us all. https://t.co/psJ9viPIeu pic.twitter.com/SKfBk5zaY2
— António Guterres (@antonioguterres) 18 agosto 2018
Anche l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il primo afroamericano leader della Casa Bianca, ha espresso le sue condoglianze e il suo apprezzamento per Annan attraverso una nota: “Anche molto tempo dopo aver sconfitto le barriere, Kofi non si è mai fermato nella sua dedizione a costruire un mondo migliore”.
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