
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
È italiana la nuova tecnologia che si basa su bioplastica di origine vegetale e biodegradabile al 100% per eliminare il petrolio dal mare in caso di sversamenti accidentali. Servirà anche per la pulizia ordinaria dei porti.
Ecosistemi marini compromessi gravemente e danni spesso irreversibili: dopo uno sversamento di petrolio in mare, ci vogliono mesi, se non addirittura anni, perché tutto torni alla normalità. Basti ricordare le conseguenze dell’incidente alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, nel 2010, uno dei più gravi della storia. Se però dovesse accadere di nuovo un fatto simile (e ci auguriamo di no) la prossima volta ci sarà una soluzione per correre al riparo più efficace di quelle utilizzate finora.
Lo scorso 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, è stata presentata MinervBiorecovery, una rivoluzionaria bioplastica messa a punto da Bio-on, Intellectual Property Company che opera nel settore delle moderne biotecnologie applicate ai materiali di uso comune, in collaborazione con all’Istituto per l’Ambiente marino costiero (Iamc) del Cnr di Messina, centro di eccellenza mondiale nell’oceanografia. Si tratta di un brevetto senza precedenti che ha richiesto un lavoro di due anni, ma che ora è già disponibile in licenza sul mercato.
Come funziona la tecnologia brevettata? Minerv Biorecovery è una soluzione che si basa su micro polveri realizzate con la rivoluzionaria bioplastica PHAs di Bio-on, che è ottenuta da fonti vegetali rinnovabili, è completamente ecosostenibile e biodegradabile al 100% in modo naturale a temperatura ambiente. Le particelle di queste micro polveri, gettate nel mare inquinato, formano una struttura porosa adatta ad ospitare una serie di batteri, presenti naturalmente in ambiente marino, che si nutrono della bioplastica, si moltiplicano e si rafforzano fino ad attaccare il petrolio. I processi biodegradativi si attivano in circa cinque giorni e la frazione degradabile degli idrocarburi (ad esempio il petrolio) viene eliminata in circa venti giorni. “È la natura che cura se stessa – spiega Marco Astorri, Presidente e CEO di Bio-on – perché la nostra bioplastica serve a proteggere e a nutrire questi batteri accelerandone la loro naturale azione”. Alla fine del processo, le micro polveri non rilasciano alcun residuo in mare, a differenza di molte soluzioni applicate fino ad ora.
Dopo gli esperimenti in Sicilia che hanno dato ottimi risultati, sono cominciati ulteriori test nei mari di tutto il mondo: la nuova tecnologia si potrà applicare non solo in caso di eventi disastrosi, ma anche nella manutenzione ordinaria di porti, raffinerie, petroliere.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.
È aumentato il numero di Comuni italiani sui cui territori sono presenti spiagge alle quali è stata riconosciuta la Bandiera blu.
Che fine fa il vetro, quando si rompe? Se lo trattiamo bene, è uno dei pochi materiali che non vedrà mai la discarica. Qui vi raccontiamo come e perché. Con l’aiuto di CoReVe.
Nasce il Parco nazionale del Matese, la 25esima area protetta italiana che ospita un’enorme biodiversità tra Campania e Molise.
Il 6 maggio l’Italia ha già consumato tutte le risorse naturali rinnovabili che le spettano per l’intero 2025: è l’Overshoot day del nostro paese.
Il rapporto annuale di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa indica per la prima volta una situazione globale “difficile”. Male l’Italia.
Combattimenti tra animali, caccia al trofeo e allevamento in gabbia: nessuno degli emendamenti che avrebbero contrastato queste pratiche è stato approvato dalla maggioranza di Governo in Parlamento.