La “mucca pazza” spiegata da Piero Bevilacqua

L’autore, storico specializzato in tematiche agricole ed ambientali, ci spiega con molta chiarezza come la “mucca pazza” sia una conseguenza logica (la sola?), dell’evoluzione dell’agricoltura moderna. Un discorso che così impostato non porta necessariamente solo alla BSE, ma mette in crisi tutto il “titanismo tecnologico” che ha colpito la produzione agricola del dopoguerra. Evidentemente il

L’autore, storico specializzato in tematiche agricole ed ambientali, ci spiega con molta chiarezza come la “mucca pazza” sia una conseguenza logica (la sola?), dell’evoluzione dell’agricoltura moderna. Un discorso che così impostato non porta necessariamente solo alla BSE, ma mette in crisi tutto il “titanismo tecnologico” che ha colpito la produzione agricola del dopoguerra. Evidentemente il modello industriale non giova ai ritmi delle coltivazioni e della crescita del bestiame così come il termine “intensivo” quando si coniuga al mondo vegetale o animale. Pur riconoscendo gli incontestabili ed enormi risultati produttivi ottenuti in questo secolo, Piero Bevilacqua si sofferma non solo sulle voci in uscita, ma anche su quelle in entrata di questo brillante bilancio. Un confronto che, dati alla mano, dimostra come questi risultati siano stati ottenuti in modo costoso e dissipativo, un vero “trucco contabile”. Un saggio agile e di imperdibile per chiunque voglia documentarsi per capire il contesto in cui agire per il cambiamento.

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