Dal 2027 le norme europee renderanno obbligatorio il passaporto digitale per quasi tutte le batterie dei veicoli elettrici: più attenzione all’ambiente e ai diritti umani.
La nave della marina che usa l’acqua del mare come benzina
Dopo anni di esperimenti, i ricercatori del Naval Research Laboratory (NRL) della marina americana hanno annunciato ufficialmente di poter produrre il carburante necessario per le navi delal flotta direttamente dall’acqua del mare. Per farla molto semplice, il sistema testato prevede di estrarre l’anidride carbonica e l’idrogeno dall’acqua del mare. Successivamente i due gas vengono
Dopo anni di esperimenti, i ricercatori del Naval Research Laboratory (NRL) della marina americana hanno annunciato ufficialmente di poter produrre il carburante necessario per le navi delal flotta direttamente dall’acqua del mare.
Per farla molto semplice, il sistema testato prevede di estrarre l’anidride carbonica e l’idrogeno dall’acqua del mare. Successivamente i due gas vengono trasformarti in combustibile liquido grazie a dei catalizzatori metallici. Combustibile che può essere utilizzato normalmente dai motori delle navi.
“Questa è la prima volta che una tecnologia di questo tipo si è dimostrata poter passare da semplice ricerca di laboratorio ad un livello commerciale”, ha detto Heather Willauer,ricercatore presso il NRL.
Se pensiamo che un cacciatorpediniere consuma fino a 1000 litri di combustibile l’ora, risulta chiaro quale potrà essere il risparmio, sia in termini di fonti fossili che di emissioni. E soprattutto quali potranno essere le implicazioni anche nel trasporto terrestre.
“Abbiamo bisogno di reinventare come produciamo l’energia, il valore che le diamo e il modo in cui la consumiamo. Dobbiamo renderci conto che questo è necessario dopo più di sessant’anni passati ad avere un carburante economico e apparentemente infinito”, ha sottolineato il vice ammiraglio Philip Cullom. Non è la prima volta infatti che una tecnologia rivoluzionaria venga prima sviluppata per scopi militari, per poi essere messa a disposizione della rete civile. E non è detto che questa sia una svolta nella produzione di carburanti alternativi e che non provengano da fonti fossili.
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