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Lo stress eccessivo e prolungato
L’abilità di gestire lo stress è costituita da molti aspetti. È importante imparare a riconoscere le proprie peculiari reazioni, a livello mentale, fisico e di comportamenti, nonché il tipo di situazioni a cui siamo più vulnerabili. Si può così cercare di cogliere i segnali precursori e prevenire la crisi. Capire cosa ci succede nei momenti di stress e ansia, e qual è per noi l’aspetto che rende stressante un evento ci consente di individuare i nostri punti deboli.
Per quel che riguarda le richieste ambientali bisogna saper strutturare le priorità per noi più giuste, selezionare l’essenziale, darsi obiettivi realistici. Alcune professioni sono particolarmente stressanti ed è utile riuscire a separare ed equilibrare lavoro e vita privata, e a concedersi delle pause di recupero.
Rispetto alle proprie reazioni ci si può allenare a usare metodi per rilassarsi profondamente sotto stress: i training sono diversi, dal biofeedback al training autogeno, ma tutti efficaci se praticati con fiducia e costanza (purché non diventino un ulteriore impegno stressante). È un approccio fondamentale per chi tende a somatizzare: di solito c’è un organo bersaglio, vero sensore emotivo della persona che rischia di farsi carico della tensione sino a ammalarsi.
Il dialogo interno, cioè la voce che dentro di noi commenta incessantemente, può essere ascoltata con più attenzione: se tende a criticarci, a scoraggiarci, bisogna educarla alla fiducia e al perdono. È il Super Io, una sorta di genitore interno, talvolta troppo severo. E il bambino dentro di noi soffre e crea disastri. Si verificano allora piccoli incidenti, dimenticanze, oppure reazioni emotive inappropriate ed eccessive.
Il perfezionismo, la competitività, il senso di onnipotenza e il pensiero negativo non sono alleati e rendono molto vulnerabili alle minacce della vita sociale. Le sfide quotidiane diventano assai ardue se vissute come esami di convalida del proprio essere; accettare di avere dei limiti e tollerare gli errori aiuta a vivere più serenamente. Una buona autostima consente di non temere il giudizio negativo, proprio o altrui.
Uno stile di vita improntato alla cura di sé con l’abitudine di ricompensarsi ogni tanto e delle relazioni sane, aumenta la resistenza alle situazioni stressanti.
Iniziamo con il rilassamento. Mi stendo, braccia e gambe allungate, resto semplicemente qui, non ho nessun obbiettivo da raggiungere, nessuna domanda alla quale rispondere, solo ascoltarci.
Sento il mio corpo pesare verso la terra, sento il mio respiro farsi leggero, verso i cieli. Porto l’attenzione alle zone colpite da cellulite, ascolto e osservo, respiro.
Sento pesantezza alle gambe come un ingorgo nel flusso. Vedo l’acqua, i capillari rotti e l’acqua che come il fiume nei campi coltivati durante un alluvione invade le cellule. Alcune sono ancora integre, altre già colme si rompono, altre ancora distrutte da tempo sono ormai indurite, ammassate e come tronchi ostacolano il flusso dei liquidi negli altri vasi e propagano la distruzione.
Ora visualizzo il sole, un sole caldo nel mio petto, la sua luce e il suo calore diffondono sul paesaggio cellulare devastato. Il calore fa assorbire l’acqua in eccesso, la luce porta forza e nutrimento ai capillari che si consolidano, le cellule morte vengono trascinate a valle, quelle ancora integre vengono asciugate e riprendono a funzionare in armonia tra di loro. Il paesaggio è tranquillo, sano, la sensazione è di fluidità e benessere.
Respiro, ringrazio, concludo.
A volte è un brutto momento emotivo difficile da superare e ci si butta giù. Ancora può essere lo sprint finale a scuola e la chiusura degli esami, con poca voglia di passare le ore di luce sui libri. L’omeopatia differenzia in modo capillare la stanchezza e le sue cause ed è estremamente dedicata ai quadri emotivi che stagnano dietro l’esaurimento di pile. Anche fitoterapia e ayurveda ci mettono a disposizione antichi rimedi, di millenaria sapienza. Ecco alcuni rimedi:
Il problema dell’ansia insorge quando diventa ingiustificata, intensa e costante da provocare insonnia, vuoti di memoria e deficit nell’attenzione, fino a degenerare in attacchi di panico, fobia e depressione. Esistono diverse tecniche che aiutano a ritrovare la calma necessaria per stare bene con se stessi e con gli altri. Come gestire l’ansia:
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