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Sia per i suoi benefici, che per i misteri che circondavano le sue origini, la cannella o cinnamomo era un tempo destinata solo ai potenti della terra.
Originaria dell’isola di Ceylon, la cannella o cinnamomo è una pianta sempreverde che, quando cresce spontanea può
raggiungere anche i v enti metri di altezza e la forma dei cannelli è data dalla corteccia dei giovani polloni che vengono tagliati, decorticati e infine essiccati in strati sottili che si accartocciano, formando i ben noti cilindretti.
I poteri e gli effetti della cannella avevano nell’antichità un ruolo davvero antitetico. Citata nella bibbia come componente, assieme alla mirra, alla cassia e all’olio d’oliva, dell’unguento destinato alla sacra unzione e quindi con un ruolo “divino”, viene invece così ricordata nel libro dei proverbi: “Ho profumato il mio letto con
mirra, aloe e cinnamomo. Vieni, inebriamoci d’amore fino all’aurora e godiamo le delizie del piacere”.
E si può dire che, oltre alla presenza di principi attivi che ne rendono efficace l’utilizzo come antibatterico e antivirale, come potente antimicotico e come stimolatore delle funzioni circolatorie, cardiache e respiratorie, in tutte le malattie da raffreddamento e nelle infezioni croniche delle vie urinarie, la cannella è a tutt’oggi considerata un notevole afrodisiaco, capace di debellare addirittura l’impotenza.
In fitocosmesi, la cannella è utilizzata per far ricrescere i capelli, rendere bella la pelle, profumare l’alito e deodorare. Può essere aggiunta come efficace tonificante ai te freddi dell’estate, ai vin brulè dell’inverno e agli oli da massaggio, per riattivare circolazione e quant’altro.
Un ottimo vino tonificante, energetico e chissà, anche afrodisiaco si ottiene macerando per 2 settimane in un vaso a chiusura ermetica 30 grammi di corteccia di cannella in 1 litro di buon vino. Infine filtrare.
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