Il turismo escursionistico è una delle forme di viaggio più sostenibili da praticare. E fra i cammini più affascinanti c’è quello che conduce al sito incaico del Machu Picchu, nelle Ande peruviane.
La Val Cannobina: fra Verbano, Ossola e Ticino
Val Cannobina, viverla e risalire fino all’osservatorio panoramico del Monte Torriggia passando per Monte Vecchio, con una camminata di circa 3,15 ore.
Il nostro itinerario ci consente di capire Val Cannobina, viverla e
risalire fino all’osservatorio panoramico del Monte Torriggia
passando per Monte Vecchio, con una camminata di circa 3,15
ore.
Si parte dalla piazzetta di Orasso (703 m), paese dell’Alta
Cannobina. Seguiamo i vicoli che si addentrano fra le case ed
escono sulla Borromea. L’antica Strada risale l’abitato fino ad un
bivio, dove prosegue a sinistra per Cursolo. Noi invece andiamo a
destra, alzandoci oltre il paese. In pochi minuti di cammino in
piano raggiungiamo la Cappelletta della Selva, con tracce di
affreschi scoloriti carichi di storia. Alla nostra sinistra si
distende il sentiero pianeggiante che raggiunge la località
di Bignag, mentre la mulattiera per Monte Vecchio sale dritta e
tortuosa. Il percorso introduce in ambienti caratteristici dove
sopravvivono espressioni di un’antica ma viva economia alpina. I
castagneti ancora ben curati custodiscono l’integrità dei
terrazzamenti a secco, monumenti di volontà e lavoro umano
dispensati alla terra per mettere a coltura pochi ettari
accidentati. Sono anche ben visibili i pazienti sistemi di
contenimento e guida delle acque dai torrenti di derivazione.
Diverse baite isolate mostrano i loro muri affaticati e rosi dagli
anni. Alcuni bivi si aprono alla nostra sinistra e destra, ma li
tralasciamo puntando sempre dritto alla volta di Monte
Vecchio. II tracciato guadagna l’estremità superiore del
bosco, esce e piega a sinistra, poi con un ultimo slancio in salita
raggiunge le malghe nei pressi della vetta (1094 m, 1 ora e 30′ da
Orasso). Siamo su un poggio assolato che domina la valle sotto di
noi; in basso, frontale e vicino in linea d’aria, il paese sembra
sonnecchiare placido e raggomitolato su se stesso. Fine della prima
tappa, ma il Torriggia ci aspetta ancora. Ci si inerpica fra
i pascoli mantenendo come punto di riferimento, oltre ai consueti
segnali c.a.i., anche una macchia isolata di alberi che si
riveleranno vecchi faggi. Poi ci rituffiamo nei prati fino al
ripido bosco soprastante, per tagliare dopo un quarto d’ora di
cammino verso i “Denti della Vecchia”, severi speroni di roccia
dalla forma fantasiosa ma riconoscibile (1550 m). Sopra questi
spuntoni si apre una forcella, il sentiero la valica e attacca
deciso il tratto finale del monte. Il percorso è ripido ma
veloce; si alza deciso, come se avesse fretta di ricompensare
l’ospite escursionista con un panorama gratificante sulla Cannobina
e le fatiche superate. Siamo a 1703 m di altitudine, a 1000 m di
dislivello da Orasso e a 1,45 ore di cammino dalla prima tappa di
Monte Vecchio. E’ possibile anche sostituire con una variante la
scarpinata conclusiva dalla forcella alla vetta. In
prossimità della bocchetta, anziché salire, si
prosegue sul sentiero piano nel bosco fino alla Sorgente, fresca e
terapeutica. Dalla fonte il tracciato si prolunga verso la vicina
Alpetta (1563 m) e inizia a puntare verso Cima Torriggia. Ci si
muove su un terreno detritico meno ripido forse rispetto a quello
proposto dall’itinerario principale, ma allo stesso tempo
più sconnesso e faticoso.
Yalmar Tuan
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