Dopo l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro, restano da approfondire i presunti legami tra la cattura e la riforma dell’ergastolo ostativo.
Rapporto zoomafia 2017, l’indagine della Lav sui crimini contro gli animali in Italia
Non accenna a diminuire nel nostro Paese lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità. In aumento le denunce e gli indagati.
Cani aizzati a combattere tra loro spesso all’ultimo sangue, cavalli costretti a correre su superfici inadatte e pericolose, cuccioli trattati come merce e importati in Italia in pessime condizioni dopo un distacco prematuro dalla madre, specie protette contrabbandate e uccise illegalmente, animali macellati clandestinamente e tante, troppe, altre nefandezze. Quando si tratta di maltrattare e sfruttare gli altri animali la nostra specie ha un’immaginazione fin troppo vasta.

Cos’è la zoomafia
In Italia la zoomafia, il settore criminale che trae profitto dal controllo di attività illegali ai danni degli animali, è ancora largamente diffusa e genera un grande ritorno economico. Nel 1998 la Lav ha istituito l’Osservatorio nazionale zoomafia, organismo nato con l’obiettivo di analizzare, denunciare e contrastare questo fenomeno. Ogni anno l’Osservatorio pubblica il Rapporto zoomafia, studio completo e aggiornato dello sfruttamento degli animali da parte della criminalità organizzata ma non solo.
Leggi anche: Il 10 dicembre è la Giornata mondiale per i diritti degli animali
Sono solo animali, o no?
Dal Rapporto zoomafia 2017, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio zoomafia, è emerso che ogni 57 minuti viene aperto un nuovo fascicolo per reati contro gli animali. E se per caso pensaste, “in fondo sono solo animali” o “ci sono problemi ben più gravi”, non è proprio così perché, come sostiene Troiano, “i crimini contro gli animali sono una tema di rilevanza nazionale perché la legalità e i diritti animali sono questioni strettamente connesse e, spesso, i crimini contro gli animali nascondono, determinano o si accompagnano ad altri tipi di reati. Del resto la criminalità organizzata è un male totalitario che mira a controllare e a dominare tutto: cose, uomini, animali e il loro ambiente. In quest’ottica la zoomafia si manifesta come evidente espressione dello specismo: sfruttamento di altre specie a vantaggio esclusivo di piccoli gruppi”.

Un reato ogni 57 minuti
Il nuovo rapporto, relativo al 2016 ed elaborato con i dati delle varie procure italiane circa i reati contro gli animali, ha evidenziato un aumento dei procedimenti (+1,68% rispetto al 2015) e degli indagati (+13,31%). “Proiettando i dati del campione del 74% delle procure ordinarie su scala nazionale – si legge nel documento della Lav – si evince che nel nostro Paese si aprono circa 25 fascicoli al giorno per reati a danno di animali con una persona indagata ogni 80 minuti circa”. Questo genere di crimini resta però tutt’ora perlopiù impunito. La maggior parte delle denunce è infatti a carico di ignoti e i processi che arrivano a sentenza sono meno del 30%, inoltre di questa esigua percentuale solo la metà si conclude con sentenza di condanna.
I crimini più comuni
Le violenze ai danni degli animali, come dicevamo, sono varie ed eterogenee, il reato più diffuso (33,95% del totale dei procedimenti) è però quello di maltrattamento di animali, e riguarda “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”. Al secondo e terzo gradino di questo infame podio troviamo, rispettivamente, l’uccisione di animali (31,25% dei procedimenti) e i reati venatori (17,45% dei procedimenti). Seguono l’abbandono e la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura (14,67% dei procedimenti), l’uccisione di animali altrui (5,62% dei procedimenti), il traffico di cuccioli (0,74% dei procedimenti) e l’organizzazione di combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate (0,35% dei procedimenti).

Non c’è giustizia per la fauna selvatica (e neppure per il bestiame)
I reati contro la fauna selvatica sono ancora drammaticamente frequenti (anche ai danni di specie minacciate come ibis eremita e orsi) eppure si è registrato un calo del 9% dei casi accertati. “Non possiamo non mettere in relazione questo dato con il ridimensionamento della polizia ambientale – ha affermato Troiano. – Se non vi è la presenza degli uomini in divisa sul territorio non vi sono accertamenti di illeciti. Chi fa vigilanza venatoria? Chi scova i bracconieri?”. Se animali domestici e fauna selvatica piangono, i cosiddetti animali “da reddito” non ridono di certo. Tra i reati accertati troviamo abigeato, associazione per delinquere, doping, maltrattamento di animali, macellazione clandestina, truffa aggravata, concorso in associazione mafiosa, estorsione, porto illegale di armi da fuoco, riciclaggio, contraffazione di marchi e commercio alimenti nocivi. Il furto di bestiame continua ad avere numeri sorprendenti, ogni anno spariscono nel nulla ben 150mila animali.
I luoghi peggiori per gli animali
Questo genere di reati, pur essendo diffuso in tutta la penisola, presenta maggiori concentrazioni in alcune zone, almeno stando ai dati diffusi dalle procure. Nel 2016 la procura di Brescia è stata quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali (449 procedimenti con 357 indagati). La provincia di Brescia è inoltre il punto in cui si concentra maggiormente il bracconaggio in Italia. Seguono Foggia (307 procedimenti e 65 indagati), Udine (213 procedimenti e 126 indagati), Napoli (170 procedimenti e 159 indagati) e Roma (168 procedimenti e 220 indagati). La procura con meno procedimenti è invece quella di Savona (2 procedimenti e 2 indagati), seguono Varese (4 procedimenti e 4 indagati) e Vasto (10 procedimenti e 7 indagati).
Combattimenti e corse clandestine
Nel 2016 sono aumentate le lotte tra animali, con un aumento del 189% dei cani sottoposti a sequestro e del 38% delle persone denunciate rispetto al 2015. Si conferma invece stretto il legame tra criminalità organizzata e le corse dei cavalli (3 corse clandestine bloccate, 36 persone denunciate, 24 persone arrestate, 22 cavalli sequestrati, 4 stalle e un maneggio sequestrati e 61 cavalli risultati positivi a qualche sostanza vietata).
Le mani della mafia sui canili
Secondo la Lav lo scorso anno sono stati sequestrati almeno cinque canili con altrettante persone denunciate per reati che vanno dalla truffa al maltrattamento all’esercizio abusivo della professione di veterinario. La gestione dei canili in maniera criminale “garantisce agli sfruttatori di questi animali introiti sicuri e cospicui, grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili”. Aumentano inoltre le denunce per il traffico di cuccioli importati illegalmente dai paesi dell’Est.
Traffico internazionale di animali e piante
Non subisce arresti il traffico internazionale di animali e piante rare (possiamo “vantarci” di essere il mercato europeo più importante al livello mondiale per importazione di legname tropicale e pelli di rettile), nel 2016 la Cites dell’ex corpo forestale ha accertato 78 illeciti penali e 194 illeciti amministrativi per un totale di oltre 516mila euro. “I sequestri di armi clandestine testimoniano il forte interesse della criminalità organizzata per alcune attività illegali contro la fauna selvatica”, si legge nel rapporto.

Olocausto marino
Più lontana dagli occhi ma certo non meno importante è la biodiversità marina, abusata e maltrattata dalla pesca di frodo che non risparmia nessuno dai tonni alle oloturie. “Nel business del pesce non manca l’infiltrazione della mafia o della camorra – ha scritto Triano – che, come diverse inchieste hanno accertato, sono infiltrate in società operanti nel settore ittico”.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Ora è ufficiale: a Venezia le grandi navi non potranno più transitare da San Marco e nel canale della Giudecca. Attesi ristori per i lavoratori.

Cos’ha Milano più di altre città? Riesce a coniugare creatività e sostenibilità. Il Superstudio Più di via Tortona 27, dove si svolge fino al 12 maggio la mostra Smart City, ha ricevuto la visita del sindaco di Milano Beppe Sala.

A Norcia è stato messo sotto sequestro preventivo il Centro polivalente progettato gratuitamente e realizzato da Stefano Boeri, costruito con i fondi dei cittadini, di La7 e Corriere della Sera, dopo il terremoto del 2016. Il riassunto dei fatti, le reazioni, le petizioni.

Abbiamo preparato diversi strumenti per consentire a ognuno di andare alle urne domenica 4 marzo con le idee più chiare, in sintonia col più alto concetto di sostenibilità, sociale e ambientale.

La sostenibilità è un valore indispensabile per il futuro delle imprese.

Alle 20:57 del 21 agosto si è verificato un terremoto a Ischia di magnitudo 4.0, che ha colpito anche la zona Flegrea: ecco cosa sappiamo finora.

Il Comune di Milano lancia un Bando per le periferie. 540 mila euro, 5 ambiti di intervento, 1 mese per proporre iniziative di rigenerazione urbana. Fino al 5 giugno.

Continuiamo la battaglia insieme ai ristoratori e ai cittadini di Roma per consentire agli agricoltori di riprendere serenamente al più presto la loro meritevole attività nel mercato di Campagna Amica. Sono stati organizzati presidi, blitz, tempeste di tweet e di lettere da parte dei ristoranti romani. Adesso firmiamo la petizione.