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In cinque provincie italiane sono stati installati dispositivi che segnalano agli automobilisti l’attraversamento degli animali.
Ogni anno in Italia numerose persone muoiono nel corso di incidenti stradali con la fauna selvatica. Secondo Coldiretti nel 2015 sono morte 18 persone e 109 sono rimaste ferite. Non ci sono invece dati riguardo alle vittime animali, che nella maggior parte dei casi sono l’unica parte lesa.
Coldiretti denuncia la “proliferazione degli animali selvatici”, senza tuttavia citare la crescente frammentazione e degradazione degli habitat e la distruzione dei corridoi ecologici, fattori che costringono numerose specie ad attraversare le strade e a sfidare enormi oggetti di metallo e lamiera che troppo spesso superano i limiti di velocità.
Per cercare di contrastare questo fenomeno è stato varato il progetto Life Strade che, attraverso un innovativo sistema di prevenzione, mira a ridurre le collisioni fauna-autoveicoli, allertando i guidatori e scoraggiando gli animali dall’attraversare nei momenti critici.
Il progetto coinvolge finora tre regioni, Umbria, Marche e Toscana e le province di Terni, Perugia, Grosseto, Siena e Pesaro e Urbino. Fino ad oggi sono stati installati dodici dispositivi suddivisi tra le cinque provincie.
L’innovativo sistema, tramite un sensore radar, registra il passaggio di un animale e trasmette l’informazione a una centralina elettronica. Quest’ultima provoca l’attivazione di un segnale di allerta, con luce intermittente, per i guidatori, invitandoli a ridurre la velocità.
Un sensore radar controlla che il guidatore rallenti effettivamente, se questo avviene il sistema si ferma a questo punto, in caso contrario il radar trasmette un segnale alla centralina che provoca l’attivazione di un sistema di dissuasione ottica e/o acustica (che contiene oltre 500 tipi di suoni diversi da alternare per evitare l’assuefazione da parte degli animali) per l’animale, mettendolo in fuga.
“Questo sistema integra per la prima volta una serie di tecnologie che riducono la possibilità di collisione – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione Umbria, Fernanda Cecchini. – Dopo i primi mesi abbiamo raccolto numerose richieste da parte di altri enti e amministrazioni, interessati al progetto. Auspichiamo che Life Strade possa fornire un modello esportabile sul territorio nazionale”.
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