Lucart sempre più sostenibile. Lo dicono i numeri

I numeri del bilancio di sostenibilità di Lucart confermano l’impegno dell’azienda lucchese: trasporto su rotaia, ottimizzazione risorse idriche ed energetiche, recupero degli scarti e impiego di materie prime riciclate.

Continuano a scendere i consumi e le emissioni del gruppo Lucart, nato in provincia di Lucca e oggi tra i principali produttori di carta a livello europeo. Anche quest’anno i numeri del bilancio di sostenibilità mostrano una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera e un risparmio considerevole di acqua consumata nel processo produttivo. Grazie all’utilizzo di materie prime riciclate poi, si comprimono anche i metri cubi di rifiuti gettati in discarica. Nel 2015 sono state risparmiate un totale di 5.000 tonnellate di CO2.

Come ottiene Lucart questi risparmi?

In linea generale l’approccio è  duplice: se da una parte si consumano meno risorse e si riducono le emissioni, occorre anche fare in modo che entrambe queste operazioni abbiano un impatto minimo sull’ambiente. La strategia è già in atto da qualche anno, si perfeziona continuamente e agisce su diversi fronti.

Per quanto riguarda ad esempio l’impiego di acqua, ridotto del 9,1 per cento per tonnellata di carta prodotta rispetto al 2014, l’azienda ha seguito due percorsi: aumentare la quantità di acqua riutilizzata per il processo produttivo e ridurre il fabbisogno stesso. Per diminuire il prelievo di risorse idriche dall’ambiente si ricorre al recupero dell’acqua piovana e alla depurazione delle acque reflue che possono così essere riutilizzate nel processo produttivo.

Anche al punto di vista energetico la strada percorsa è duplice: ridurre il consumo di energia, grazie ad esempio all’utilizzo di motori più efficienti e all’installazione di lampade LED a basso consumo, e aumentare il ricorso a energie rinnovabili e autoprodotte. Il risparmio totale di CO2 per il 2015 in questo ambito è quantificato in 1500 tonnellate, in particolare i due impianti fotovoltaici realizzati nei pressi degli stabilimenti di Capannori e Avigliano hanno contribuito per 935 tonnellate.

Due degli stabilimenti Lucart (a Porcari e a Castelnuovo di Garfagnana) sono completamente autonomi dal punto di vista energetico grazie all’impiego di centrali a gas metano che immettono in rete il surplus prodotto. I sistemi di cogenerazione  in esse installati permettono poi di recuperare i fumi di funzionamento della turbina a gas che vengono utilizzati per asciugare la carta con un conseguente risparmio di gas metano (oltre 2 milioni di metri cubi nel 2015).

Lucart utilizza il 54% di materia prima riciclata © Alex Segre/Getty Images aty
Lucart utilizza il 54 per cento di materie prime riciclate © Alex Segre/Getty Images

A seguito dell’analisi del ciclo di vita e dell’impronta ambientale dei suoi prodotti Lucart ha deciso di dedicare le proprie forze alla selezione delle materie prime privilegiando l’utilizzo di fibre recuperate. Nell’anno 2015 il gruppo è arrivato ad utilizzare il 54 per cento di materie prime riciclate dalla filiera industriale e domestica. Non solo: un procedimento messo a punto grazie alla collaborazione tra Lucart e Tetra Pak, azienda che produce i cartoni per bevande rivestiti di alluminio e polietilene, ha permesso di separare e recuperare questi elementi e risparmiare così la CO2 generata dallo smaltimento in discarica delle confezioni. Le fibre di cellulosa vengono riutilizzate da Lucart nella produzione di carta con marchio Fiberpack, mentre allumino e polietilene vengono inviati ad altre industrie che producono componenti edili e d’arredo o ad esempio pallet.

Anche gli imballaggi utilizzati da Lucart sono stati oggetto di studio: oltre a cercare materiali alternativi a quelli plastici , è stata diminuita anche la quantità di materiale impiegato, sia riducendone lo spessore sia adottando un approccio “salvaspazio”.

Un impiego sempre crescente del trasporto ferroviario, preferito a quello su gomma, ha portato a un risparmio non solo in emissioni ma anche in traffico e inquinanti. I treni utilizzati nel 2015 hanno permesso di evitare l’immissione in atmosfera di 483 tonnellate di CO2. Rispetto al 2013 sono stati raddoppiati nello stabilimento di Diecimo (LU) i convogli in entrata e in uscita ed è stata ottimizzata la logistica dei trasporti in modo da minimizzare il numero di viaggi a vuoto dei treni sulle direttrici di Caserta, per la distribuzione del prodotto finito, e di Livorno, scalo fondamentale per l’approvvigionamento.

Cosa c’è in cantiere?

La tecnologia e la collaborazione tra imprese è alla base dell’innovazione e del miglioramento delle performance ambientali. Lucart continua sulla strada della ricerca e dell’implementazione di nuove soluzioni nel processo produttivo e nella filiera. Dalla pianificazione di una piattaforma di gestione integrata per migliorare l’efficienza dei processi a un’ottimizzazione dei flussi logistici, da un nuovo sistema di depurazione delle acque a un’ulteriore velocizzazione del processo produttivo che porti in ultima analisi ad un risparmio energetico, sono infinite le strade da intraprendere per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

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