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Mantova è stata scelta per essere la capitale italiana della cultura del 2016. Un’occasione di sviluppo per la città e per i turisti il momento giusto per visitare una perla del Rinascimento.
È Mantova la capitale italiana della cultura 2016; già patrimonio dell’Umanità per l’Unesco, culla del Rinascimento e corte dei Gonzaga, la cittadina lombarda ha avuto la meglio su Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni.
Oltre al prestigio e al maggior potere d’attrazione dal punto di vista turistico, Mantova si assicura con quest’elezione un milione di euro per realizzare il progetto presentato che punta su una riorganizzazione complessiva del territorio coinvolgendo 14 comuni e tutte le loro realtà economiche.
Il 2016 sarà l’anno ideale per visitare la città che offre da sempre cultura, arte, grandi eventi e buona cucina. Cosa visitare in un week end a Mantova? Quali le tappe da non perdere?
Un itinerario classico prevede certamente Piazza Sordello, il fulcro della vita artistica e politica della città dove si trovano anche alcuni degli edifici monumentali più importanti della città: il Palazzo Ducale, residenza dei Gonzaga nel XIV secolo e la corte più grande d’Europa con i suoi 70 appartamenti, 500 stanze e oltre 15 cortili e giardini interni; il palazzo Acerbi che è sovrastato dalla Torre della Gabbia, una costruzione medievale che supera i 55 metri; e il Duomo, o cattedrale di San Pietro, che fu costruito a partire dal 1395 e presenta al contempo uno stile gotico e romantico.
Oltre Piazza Sordello si arriva nel pieno centro storico, il cuore antico della città, dove sorge il Teatro Scientifico di Bibiena, un vero e proprio capolavoro di tardobarocco inaugurato con un concerto di Mozart (solo tredicenne!) nel 1769. A Piazza Erbe a stupire è la Torre dell’Orologio, tra il Palazzo della Ragione e la Rotonda di San Lorenzo.
A Piazza Mantegna da non perdere è una delle più celebri chiese rinascimentali: la Basilica di Sant’Andrea, progettata nel 1472 da Leon Battista Alberti per volere di Ludovico II Gonzaga, la Basilica fu conclusa 328 anni dopo con la costruzione della cupola di Juvara. Lo stesso Leon Battista Alberti progettò anche la Chiesa di San Sebastiano, oggi adibita a Famedio ai caduti per la Patria. Lì vicino si trova Palazzo Te, costruito tra il 1525 e il 1534 da Giulio Romano su commissione di Federico II Gonzaga in onore della sua amante Isabella Boschetti.
Molte altre chicche meno conosciute ma ugualmente meravigliose, come la chiesa di Santa Maria del Gradaro e la Casa di Andrea Mantegna, la cui caratteristica è il cortile circolare: la pianta inedita dell’edificio presenta un tondo inserito in un quadrato che sembra rimandare alla teoria della quadratura del cerchio e all’oculo della Camera degli Sposi.
Per visitare le bellezze della città ogni periodo dell’anno è quello giusto: in settembre si può approfittare e partecipare agli eventi del Festivaletteratura, in autunno gustare gli ottimi tortelli di zucca, a fine maggio assistere ai concerti del Mantova Chamber Music Festival. Non solo cultura.
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