Tra i mesi di ottobre 2024 e settembre 2025 la temperatura media nell’Artico è stata di 1,6 gradi centigradi più alta rispetto al periodo 1991-2020.
I cambiamenti climatici sono una minaccia per l’intera popolazione mondiale. Esistono però dei paesi che sono più vulnerabili e altri che sono pronti ad affrontare le prossime sfide poste dagli eventi climatici estremi e dal riscaldamento globale. L’indice ND-Gain, nato nel 1995 da un progetto dell’università di Notre Dame, in Indiana, Stati Uniti, li mette
I cambiamenti climatici sono una minaccia per l’intera popolazione mondiale. Esistono però dei paesi che sono più vulnerabili e altri che sono pronti ad affrontare le prossime sfide poste dagli eventi climatici estremi e dal riscaldamento globale. L’indice ND-Gain, nato nel 1995 da un progetto dell’università di Notre Dame, in Indiana, Stati Uniti, li mette in ordine, dal paese più preparato (100) a quello più esposto (0).
L’indice si basa su sei fattori di rischio: cibo, acqua, salute, servizi offerti dall’ecosistema, habitat umano e infrastrutture. Nelle prime tre posizioni ci sono Norvegia, Nuova Zelanda e Svezia. Poi Finlandia e Danimarca.
L’Italia si trova al 30esimo posto, prima della Lituania e dopo il Portogallo. Una posizione buona perché si trova insieme al gruppo di paesi con un basso livello di vulnerabilità e un buon grado di preparazione. Nonostante questo è un paese che dovrà affrontare numerose sfide per adattarsi ai cambiamenti climatici. Primo fra tutti l’innalzamento del livello dei mari.
In fondo alla classifica ci sono solo paesi africani: Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Eritrea. Chiude la classifica il Ciad. I paesi più a rischio, infatti, sono quelli in via di sviluppo nonostante siano i meno responsabili delle emissioni di CO2 in atmosfera. Oltre ai paesi dell’Africa subsahariana, le regioni più vulnerabili sono il Sudest asiatico e l’America centrale.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Tra i mesi di ottobre 2024 e settembre 2025 la temperatura media nell’Artico è stata di 1,6 gradi centigradi più alta rispetto al periodo 1991-2020.
Uno studio spiega che, nella fase di “picco”, perderemo tra 2 e 4mila ghiacciai all’anno. Quelli delle Alpi tra i primi a scomparire.
Sulla base di un accordo del 2023, parte degli abitanti delle isole Tuvalu (che saranno sommerse dal Pacifico) potrà rifugiarsi in Australia.
Il servizio Copernicus ha pubblicato i dati relativi ai primi undici mesi del 2025: il riscaldamento climatico sfiorerà il record dello scorso anno.
Un compromesso piatto e al ribasso. La Cop30 sul clima ha deluso le aspettative ed è terminata con accuse reciproche tra i governi.
Si è chiusa la prima settimana di negoziati alla Cop30 di Belém. Il mondo è diviso ma il Brasile vuole risultati concreti.
Un’analisi di Carbon Brief ha mostrato come da un anno e mezzo le emissioni complessive di gas ad effetto serra della Cina non crescano.
La guerra commerciale e i conflitti armati hanno parzialmente oscurato le numerose e deleterie scelte sul clima di Donald Trump nel suo primo anno del nuovo mandato da presidente.
“Una distruzione senza precedenti”. La prima valutazione delle Nazioni Unite sul passaggio dell’uragano Melissa è drammatica.

