
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Sono aperte le iscrizioni al master in Risk management ambientale per lo sviluppo delle imprese, organizzato da Cineas insieme a Pool ambiente.
Oggi più che mai, le imprese sono chiamate a mettere l’ambiente al centro, a tutti i livelli: dal piano industriale fino ai minimi dettagli delle azioni quotidiane. Il che significa adottare processi e tecnologie in grado di ridurre l’impatto dei loro prodotti e servizi, certo. Prima ancora, però, dovrebbero focalizzarsi su una priorità ancora più basilare: gestire i rischi ambientali connessi alle loro attività, facendo tutto il possibile per ridurli. È un radicale cambiamento di prospettiva che può essere messo in pratica soltanto prendendo in squadra professionisti competenti. Esiste un percorso di studi ad hoc per formarli: è il master in Risk management ambientale per lo sviluppo sostenibile dell’impresa, organizzato da Cineas, il Consorzio universitario per l’ingegneria nelle assicurazioni fondato dal Politecnico di Milano nel 1987, insieme a Pool ambiente, il Consorzio per l’assicurazione e la riassicurazione della responsabilità per danni all’ambiente. Sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2022 che prenderà il via venerdì 11 marzo.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) stanzia 500 milioni di euro per la bonifica e il ripristino dei cosiddetti “siti orfani”, cioè le aree industriali dismesse, gravemente inquinate, che non sono state risanate dai diretti responsabili. Perché magari non è più possibile risalire a loro, o perché non hanno i mezzi materiali per portare a termine gli onerosi adempimenti previsti dalla legge italiana. Questa è un’ottima notizia, perché i fondi del Pnrr permetteranno di disinnescare un potenziale pericolo ambientale e sanitario e restituire il territorio alla collettività.
In futuro, però, l’ideale sarebbe non averne nemmeno bisogno. Per questo Pool ambiente ha riunito un tavolo tecnico di esperti per mettere a punto una prassi di riferimento Uni, chiamata Ambiente protetto. Il documento contiene una serie di indicazioni tecniche, chiare e precise, sulla gestione ottimale delle possibili fonti di danno ambientale, tra cui condotte, serbatoi, depuratori. Linee guida che qualsiasi azienda può adottare, dalla multinazionale chimica fino alla piccola officina.
Dopo aver preso in esame 1.031 casi di danni ambientali causati da aziende nell’arco di poco meno di vent’anni, tra il 2000 e il 2019, Pool ambiente ha scoperto che la stragrande maggioranza – il 73 per cento – non si sarebbe mai verificato se le imprese avessero adottato questa prassi di riferimento. Tradotto in cifre, ciò significa risparmiare 104 milioni di euro in costi di bonifica e ripristino. Per non parlare dei benefici per il territorio e le persone che lo abitano.
La prassi di riferimento Ambiente protetto è soltanto uno dei temi affrontati dal master in Risk management ambientale per lo sviluppo sostenibile dell’impresa che, proprio nel 2022, taglia il traguardo delle venticinque edizioni e cambia nome (in precedenza si chiamava Environmental risk assessment and management).
Le lezioni sono in programma ogni venerdì a partire dall’11 marzo con una formula ibrida, in parte in presenza (presso il Politecnico di Milano) e in parte attraverso webinar. Le 89 ore di corso sono strutturate in tre moduli: sostenibilità e fondamenti di risk management, tematiche assicurative e di riparazione del danno e miglioramento delle performance aziendali. A essi si aggiunge un business case permetterà agli studenti di mettere in pratica le conoscenze apprese. I 17 docenti rappresentano tanto il mondo accademico quanto quello imprenditoriale, oltre al settore assicurativo, legale e consulenziale. Le iscrizioni sono aperte fino al 4 marzo 2022.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.