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È un pastore belga, esattamente un Malinois. La stessa razza di Diesel, il cane che ha perso la vita durante il blitz antiterroristico delle teste di cuoio a Parigi. E di Cairo, che stanò Osama Bin Laden. La giornata lavorativa del cane segugio antibracconieri del Kruger National Park in Sudafrica comincia a partire dalle perlustrazioni
È un pastore belga, esattamente un Malinois. La stessa razza di Diesel, il cane che ha perso la vita durante il blitz antiterroristico delle teste di cuoio a Parigi. E di Cairo, che stanò Osama Bin Laden.
La giornata lavorativa del cane segugio antibracconieri del Kruger National Park in Sudafrica comincia a partire dalle perlustrazioni che i ranger del parco compiono ogni giorno. Quando individuano tracce della presenza in zona di bracconieri, sguinzagliano K9 Killer. Killer, per gli amici. K9 è il ” cognome”, la sigla della squadra antibracconaggio a cui è assegnato. Lui, il suo istruttore e un team di altre quattro persone salgono a bordo di un elicottero e atterrano nella zona dell’avvistamento dei cacciatori. Là, li deve fiutare, li rincorre e conduce i ranger armati sulle loro tracce.
Non si sa di preciso quanti rinoceronti sopravvivano in Sudafrica, da 1.000 a 10.000. Sono gli ultimi al mondo. Il Kruger National Park. una delle bellezze del paese al confine con il Mozambico, è uno degli ultimi santuari, ma negli ultimi anni è diventato il supermercato dei bracconieri. È costantemente violato. L’uccisione illegale di rinoceronti ha raggiunto i massimi livelli proprio negli ultimi anni con una crescita del 18% nella prima metà del 2015 rispetto all’anno prima, che a sua volta era in aumento rispetto al precedente. Così, questo antichissimo e gigantesco mammifero corazzato rischia l’estinzione a causa dei mercati asiatici, che ne richiedono il corno, per sciocche superstizioni. Perciò i rinoceronti indiani sono già stati sterminati e, negli ultimi decenni, è venuto il turno di quelli africani, specie quello del Sudafrica che di corni ne ha due. Ecco quindi che si sono prese serie contromisure contro i bracconieri, aumentando il numero dei ranger e, per farli combattere ad armi pari con i criminali, dotandoli di tecnologie, strumenti e nuove armi. Come Killer.
Quando Killer è fuori servizio, il suo istruttore Amos Mazimba dice che “è molto gentile”, e lo chiama “uno dei suoi bambini”. Poi, quando è al lavoro, diventa “incredibilmente avventuroso, forte e furbo”.
Mazimba racconta addirittura di essere stato una volta preso a fucilate da un bracconiere e che Killer è accorso in suo aiuto, addentando il malfattore e salvando la vita al suo istruttore umano.
“Il senso dell’olfatto di Killer è assolutamente straordinario, nel rintracciare le persone – afferma il capo della Environmental Crimes Investigation Unit, Bruce Lesliem, che ha per primo nominato il cane per la medaglia – e sta rendendo un successo le nostre battute antibracconaggio, con un aumento del tasso di arresti”. La squadra è composta da altri 40 cani, ma Killer è il più forte.
https://www.youtube.com/watch?v=-jG-0wojixs
La storica associazione britannica veterinaria Pdsa (People’s Dispensary for Sick Animals), fondata nel 1917, ha deciso di dare un riconoscimento all’animale. Una medaglia d’oro in segno di gratitudine e stima per un lavoro encomiabile e prezioso per tutta l’umanità. A consegnargliela, il celebre attore inglese Ricky Gervais, da sempre un grandissimo sostenitore delle cause animaliste, e in particolare della lotta al bracconaggio. “Killer sta facendo un lavoro fantastico nel Kruger National Park – ha detto Gervais alla Bbc – aiutando a catturare dozzine di bracconieri solo nell’ultimo anno, grazie al suo coraggio innato e alla dedizione. Sta dando un grande contributo alla difesa dei rinoceronti in Sud Africa”.
Pare che Killer abbia contribuito a salvare oltre 115 rinoceronti. Soltanto negli ultimi 4 anni la sua azione ha portato alla cattura di 100 bracconieri che sono stati arrestati. “Si ingegnano sempre di più a trovare modi per scappare – spiega Johan de Beer, il responsabile dei kennel – per esempio fuggendo gettano del peperoncino. Ma non funziona. I nostri cani li scovano lo stesso”.
Con un sempre maggiore impiego di cani segugio, forse il rischio di estinzione dei rinoceronti si allontanerebbe. Il migliore amico dell’uomo potrebbe esserlo anche dei rinoceronti.
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