L’agenzia americana Noaa ha indicato la presenza di un fenomeno di sbiancamento diffuso delle barriere coralline, in tutti gli oceani del mondo.
Mediterraneo, dei coralli che si credevano morti sono risorti
In Spagna è stata scoperta da due ricercatori una “strategia di sopravvivenza” dei coralli di fronte alle ondate di caldo eccezionali.
I coralli del Mediterraneo hanno riservato una piacevole e inaspettata sorpresa. Per la prima volta, alcuni scienziati hanno documentato la rinascita di alcuni di essi che si pensava fossero ormai morti a causa di eccezionali ondate di caldo.
After 16 yr monitoring the same 243 coral colonies with a naturalistic approach we discovered this amazing, forgotten in time, survival strategy to warming.
This gives corals a break, but it’s not going to save them if warming keeps increasing. Stop CC!
10.1126/sciadv.aax2950 pic.twitter.com/gE29DR1ceK— Diego Kersting (@DiegoKersting) October 9, 2019
Analizzate 243 colonie di coralli delle isole Columbretes
La scoperta – riferisce la rivista Science Advances – è stata effettuata nel corso di una spedizione nei pressi delle isole spagnole di Columbretes, arcipelago vulcanico disabitato nella provincia di Castellón. Lo studio, condotto dal ricercatore tedesco Diego Kersting e dalla collega spagnole Cristina Linares, ha analizzato 243 colonie di coralli della specia Cladocora caespitosa.
Finora, i due esperti ne avevano documentato quasi unicamente la mortalità, dovuta alla temperatura troppo elevata del mare. La recente scoperta, che ha lasciato particolarmente sorpresi gli scienziati, è che alcuni coralli hanno sviluppato invece una “strategia di sopravvivenza” di fronte ai cambiamenti climatici.
A special collection on recovery from addiction, new insights into government-funded flood buyout programs, and how some Mediterranean corals can “rise from the dead” after fatal warming events.
Read what’s new in Science Advances! https://t.co/Lh6EQtwCVd pic.twitter.com/sPQJxs5E9B
— Science Advances (@ScienceAdvances) October 9, 2019
Le colonie di coralli sono costituite infatti da minuscole creatura chiamate polipi, che ne tempo costruiscono, sulla base del loro corpo molle, uno scheletro di carbonato di calcio (calcare). “Un giorno abbiamo cominciato ad osservare dei polipi viventi in alcune colonie che credevamo completamente morte”, ha spiegato Kersting.
“Ma è fondamentale bloccare i cambiamenti climatici”
Dopo tale scoperta, i due ricercatori hanno verificato gli altri coralli e si sono resi conto che nel 38 per cento dei casi era stata adottata la stessa strategia: essi si sono dapprima ritratti, quindi hanno abbandonato i loro vecchi scheletri e, nel giro di alcuni anni, ne hanno sviluppati di nuovi. La speranza degli scienziati è che il fenomeno possa riprodursi anche altrove, a partire dalla Grande barriera corallina in Australia.
Tuttavia, Kersting sottolinea come la buona notizia non debba far pensare che il problema della sopravvivenza dei coralli di fronte al riscaldamento globale sia risolto: “Le ondate di caldo eccezionali si moltiplicano ormai nel Mediterraneo così come altrove nel mondo. Ogni volta che ciò accade, tra il 10 e il 15 per cento della copertura corallina viene ucciso. È chiaro perciò che occorre fermare i cambiamenti climatici”. Altrimenti, anche la sorprendente reazione dei coralli “non potrà bastare”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nuovo rapporto Copernicus-Omm illustra lo stato del clima in Europa. I dati relativi al 2023 sono inquietanti, ma crescono le rinnovabili.
I paesi del Golfo colpiti da un evento meteorologico estremo. Dubai sommersa, almeno 18 morti nell’Oman, disagi anche in Qatar e Bahrein.
Il comune di Cantiano è stato travolto dalle alluvioni nelle Marche del 2022. Dopo un anno e mezzo, ne paga ancora le conseguenze. Ne parliamo col sindaco.
Diritto alla vita è anche protezione dalla crisi climatica, lo ha stabilito la Corte suprema indiana
La Corte suprema indiana ha aggiornato e allargato il concetto di diritto alla vita, includendovi quello a difendersi dagli impatti della crisi climatica.
Quello di quest’anno è il mese di marzo più caldo mai registrato, ben 1,68 gradi al di sopra dei livelli pre-industriali. I dati del servizio Copernicus.
La Corte europea dei diritti dell’uomo si esprime il 9 aprile su tre cause per spingere i governi ad agire per la giustizia climatica.
Arriva una proposta di legge sul clima, condivisa dagli scienziati, che spinga l’Italia verso la decarbonizzazione. Passando anche da un nuovo fisco.
Uno studio ha analizzato le ondate di caldo estremo tra il 1979 e il 2020: i fenomeni sono più duraturi e si spostano più lentamente.