
Il Sycamore Gap Tree, o “albero di Robin Hood”, è stato abbattuto per un atto di vandalismo: aveva 200 anni, era la star di fotografi e amanti del cinema.
Un documento che raccoglie anni di lavoro e di studio redatto da consulenti e accademici per immaginare come sarà la mobilità di domani.
“È per me un grande piacere presentare la ‘Green Paper. Launch innovative mobility to drive growth and urban well-being’”. Ha esordito così Patrick Oliva, vice presidente del gruppo Michelin, al Michelin Challenge Bibendum durante la cerimonia di apertura a Chengdu in Cina, ovvero il summit internazionale sulla mobilità.
Un documento corposo, che raccoglie 12 anni di lavoro (tanti quanti sono stati i Michelin Challenge Bibendum) e redatto da consulenti e accademici per conto del colosso francese dei pneumatici. Una sorta di “bibbia” sulla mobilità sostenibile, che mette in evidenza le problematiche legate allo sviluppo di una mobilità innovativa, sostenibile e multimodale.
Per raggiungere questo traguardo, sono 5 le aree dove intervenire secondo la “carta verde”. Lavorare sui problemi legati alla salute pubblica e sull’aumento delle emissioni di gas a effetto serra. Indirizzare la spesa pubblica per il rafforzamento delle infrastrutture. Risolvere le problematiche relative alla congestione del traffico e trovare nuove soluzioni per fornire l’accesso a una maggiore mobilità.
Insomma la mobilità è una delle maggiori tematiche legate al futuro. Viste anche le previsioni: nel 2050 più del 70 per cento della popolazione mondiale vivrà nelle grandi metropoli e ci saranno più di 2 miliardi di veicoli in circolazione. “Promuovere la mobilità sostenibile a livello globale è il titanico obiettivo del Michelin Challenge Bibendum”, ha spiegato Jean-Dominique Senar, il numero uno del Gruppo Michelin. “Ma è più di un sogno o di un’utopia. Giorno dopo giorno l’innovazione tecnologica ci sta aiutando a migliorare le prestazioni ambientali e la sicurezza di tutti mezzi di trasporto, sia individuale che collettiva”.
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