
Dafne produce oggetti per il piacere sessuale naturali, vegani e made in Italy, con l’obiettivo di diffondere un’idea di sessualità pulita, libera e sicura.
Gas di scarico delle auto e fumi delle caldaie: questo è lo smog, nell’immaginario collettivo. Ma anche in casa o in ufficio l’aria può essere inquinata: questo è l’inquinamento indoor.
Quello dell’inquinamento indoor è un fattore che non siamo abituati a prendere in considerazione: chiusi tra le quattro mura domestiche, pensiamo si essere al riparo da smog e sostanze nocive che invece inquinano l’aria all’esterno.
L’inquinamento indoor è l’inquinamento che si verifica all’interno degli edifici. L’aria delle nostre case e dei nostri uffici è più inquinata di quello che immaginiamo: oltre alle polveri sottili che possono penetrare dall’esterno per esempio quando cambiamo aria alle stanze, dobbiamo considerare anche i Voc, ossia i composti organici volatili, prodotti da diverse classi di sostanze chimiche e materiali cui siamo in contatto abitualmente.
Sotto la sigla Sick building syndrome (Sbs) sono indicati alcuni disturbi, come irritazioni agli occhi, mal di testa, nausea, torpore, sonnolenza, che si manifestano all’interno dei luoghi chiusi e spariscono non appena si esce all’aperto. Alla Sbs si aggiungono la Building related illness (Bri), disagio legato alle sostanze contaminanti presenti negli ambienti interni, e la Multiple chemical sensitivity (Mcs), ossia l’impossibilità di tollerare un ambiente chimico o una classe di sostanze chimiche. Che fare, dunque, per migliorare l’aria negli ambienti chiusi ed evitare disagi per la salute?
È sufficiente aerare le stanze almeno un’ora al giorno, usare panni elettrostatici o in microfibra per togliere la polvere, adoperare meno sostanze chimiche per la pulizia della casa.
Ideali sono i detersivi biologici, meglio se arricchiti con oli essenziali (per questo è necessario controllare l’etichetta): contengono principi attivi di origine vegetale che riducono il rischio di inquinamento delle acque di scarico e nel contempo disinfettano gli ambienti senza rilasciare Voc, ossia quei composti volatili responsabili dei malesseri sopra citati.
A seconda degli oli essenziali utilizzati per la detergenza, inoltre, è possibile ottenere vari tipi di benefici: la menta, per esempio mantiene alta la concentrazione; la lavanda abbassa lo stress e tiene lontane le zanzare; gli agrumi alzano le difese immunitarie.
E infine sfruttare le potenzialità di alcune piante. Secondo uno studio della Nasa condotto nelle stazioni orbitanti, beaucarnea, dracena, filodendro, edera, diffenbachia, spatifilio, ficus benjamina riescono ad assorbire ed eliminare parte dei gas inquinanti presenti nell’aria della casa. Ne basta una ogni nove metri quadrati. Insomma, bastano pochi accorgimenti per tirare un sospiro di sollievo.
Il comune “tronchetto della felicità” ha un’azione fenomenale contro la formaldeide e il benzolo (ne assorbe rispettivamente il 50 e il 52 per cento in un solo giorno).
Meglio usare il meno possibile i mastici, che sono gomme o resine sciolte in solventi (toluene, xilene, pentano, nitropropano, benzene e stirene, idrocarburi), che per “funzionare” devono evaporare, rilasciando particelle chimiche nell’aria. E per ridipingere casa, meglio preferire prodotti realizzati in maniera sostenibile, privi di formaldeide e con un ridottissimo contenuto di sostanze nocive, come quelli che compongono la nuova linea di Zeropercento, che consente di imbiancare nel rispetto delle persone e dell’ambiente. La salute ne guadagnerà sicuramente!
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