La mobilità sostenibile è un punto cardine della transizione ecologica.
Con il progetto Mob, Fondazione Unipolis vuole sensibilizzare i giovani su questo tema.
Oltre a essere premiati per i propri comportamenti virtuosi, i partecipanti sono invitati a elaborare progetti e presentarli a un pubblico o ai decisori politici.
Tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, i numeri 4 e 11 indicano la necessità di garantire a tutti un’istruzione di qualità e di ripensare le città e le comunità. È da qui, e agendo su entrambi gli aspetti, che nasce il progetto Mob di Fondazione Unipolis: un’iniziativa destinata a ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia, pronti a mettersi in gioco per scoprire cosa vuol dire mobilità sostenibile. Sviluppando una capacità critica e di elaborazione personale che li porti a esporre le proprie idee di fronte a un pubblico, o ancora a discutere le proprie proposte con cittadini e decisori pubblici.
La nostra sfida con #MOB è ampliare lo sguardo oltre al mondo scolastico creando occasioni di consapevolezza sulla mobilità sostenibile e rendere i giovani abili e attivi per favorire il cambiamento. @CsrMarisa Direttrice Unipolis @Panoramica_mobpic.twitter.com/LQAqTOoulh
Mobilità sostenibile, una rivoluzione per ambiente, clima e salute
Il principale obiettivo è dunque legato all’educazione dei giovani. Fornire cioè loro una consapevolezza sul tema della mobilità sostenibile. Il che risulta cruciale al fine di centrare gli obiettivi climatici che la comunità internazionale si è fissata, ma anche nell’ottica di tutelare la salute pubblica.
È ormai noto infatti come sia necessario superare la combustione di fonti fossili: l’elettrificazione progressiva del parco auto è in questo senso un passaggio fondamentale, come fondamentale sarà garantire che l’energia immessa nelle batterie sia generata da fonti rinnovabili.
La necessità di agire è dunque evidente. Mob, fin dal nome, gioca sul duplice significato di mobilità e di moltitudine di persone, chiamate a raccolta per rivoluzionare il concetto stesso di mobilità sostenibile. Il logo, nella stessa ottica, richiama il movimento di rivoluzione della Terra attorno al Sole. Ciò che si punta a fare, insomma, è lanciare un messaggio forte: come nel passaggio dal modello geocentrico a quello eliocentrico, è fondamentale un cambio di paradigma anche in tema di mobilità. In questo senso, Mob punta a sensibilizzare, responsabilizzare e stimolare gli attori del futuro, dando al contempo voce alle loro idee, offrendo opportunità formative e di sviluppo di competenze trasversali.
Le tre fasi del progetto Mob
Il progetto è diviso in tre fasi. La prima punta a divulgare, attraverso un gioco a squadre a livello nazionale, basato sulla app Muv Game, per scoprire cosa vuol dire muoversi in modo sostenibile divertendosi. Il tutto con occasioni formative e di approfondimento – online e dentro la stessa app – nonché premi sia per i singoli giocatori sia per le organizzazioni rappresentate dalle squadre. In pratica, i partecipanti guadagnano punti muovendosi in modo sostenibile: camminando, andando in bicicletta, usando i mezzi pubblici o condividendo l’auto.
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La seconda fase prevede invece un “camp festival” attraverso il quale si punta a scovare i futuri protagonisti della mobilità sostenibile. Concretamente, un bando rivolto a ragazzi di età compresa tra 16 e 21 anni permetterà di proporre idee. Il camp festival sarà l’occasione per incontri, formazione e accompagnamento tra 50 progetti selezionati.
Un modo per contaminare anche i poteri pubblici
Infine, con la terza fase il progetto Mob vuole diffondere dieci idee innovative “dal futuro” (selezionate da una commissione) e dare corpo a “tre proposte a caccia di concretezza” in altrettanti Comuni italiani. Ai ragazzi sarà proposto un percorso formativo in public speaking finalizzato alla presentazione della propria idea nell’ambito di un grande evento organizzato dalla stessa Fondazione Unipolis sul tema, previsto in presenza e online. Da ultimo, i più meritevoli saranno accompagnati anche in incontri con stakeholder e decisori politici, al fine di arrivare alla realizzazione effettiva dei progetti.
La transizione ecologica è imprescindibile. Occorrerà modificare profondamente il nostro modello di sviluppo: cambiare il modo di produrre energia, i processi delle grandi industrie, gli stessi principi su cui si fondano le politiche economiche. In questo senso, rendere sostenibile la mobilità sarà cruciale: educare i giovani e fornire loro gli strumenti per governare il cambiamento significa garantirne il futuro.
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