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Così la mobilità per tutti sta contribuendo a rendere i Giochi più inclusivi. E può supportare il percorso verso la costruzione di una società migliore.
La mobilità per tutti è protagonista alle Paralimpiadi 2020 di Tokyo. Un evento che coinvolge migliaia di atleti di nazioni e abilità diverse all’insegna dell’inclusività. Nel suo percorso di trasformazione da casa automobilistica a mobility company, Toyota studia da anni le migliori soluzioni per non lasciare indietro nessuno; e in qualità di partner ufficiale per la mobilità del Comitato olimpico internazionale e del Comitato paralimpico internazionale, ha sviluppato diverse soluzioni ad hoc di mobilità accessibile con l’obiettivo di dare a tutti la massima libertà di movimento.
Produrre felicità per tutti e contribuire alla costruzione di una società migliore, sono le due direttrici lungo le quali si sviluppa la strategia della Casa giapponese che mette al centro le persone: in quest’ottica, assicurare la maggiore libertà di movimento possibile è una chiave per contribuire a una società libera dalle discriminazioni. Come ha spiegato il presidente Akio Toyoda, se una volta si puntava a “mettere i clienti al primo posto”, ora si passa a “mettere le persone al primo posto”, con l’obiettivo di porsi al servizio della società nel suo complesso e “produrre felicità per tutti”.
Ai Giochi la tecnologia innovativa di Toyota è presente con oltre 3.700 prodotti per la mobilità. Ci sono poi tre veicoli elettrici a batteria per le aree pedonali, pensati per andare incontro a diverse esigenze di mobilità: uno si guida in piedi, un altro seduti e un terzo si aggancia alla sedia a rotelle trasformandola in un vero veicolo. E se la concept car LQ è pensata per adattarsi ai diversi stili di vita e di guida di ogni cliente, Jpn Taxi è una nuova flotta di taxi progettata con pianale ribassato e porta scorrevole per accogliere facilmente ogni tipo di passeggero.
L’importanza di una mobilità accessibile a tutti è insomma uno dei messaggi più forti che arrivano dalle Paralimpiadi di Tokyo. Come evidenzia l’architetto Yoshihiko Kawauchi, “l’accessibilità è direttamente relazionata ai diritti umani e alla dignità. Prima delle Paralimpiadi le persone con disabilità erano considerate ‘impossibili’, ma attraverso questo evento ora le considerano persone con possibilità”. Negli ultimi anni è stato forte anche l’impegno della città di Tokyo in questa direzione. Yaeko Shiraishi, presidente dell’associazione Sport per persone con disabilità, spiega che il 98 per cento delle stazioni della metropolitana sono accessibili a tutti: “Prima esisteva un muro tra le persone con disabilità e quelle senza disabilità, ma le Paralimpiadi hanno contribuito ad abbatterlo”.
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