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Considerando il fattore umano, ambientale ed economico, è stata stilata una classifica di 100 città in base alla sostenibilità dei loro trasporti. Premiata la mobilità sostenibile di Hong Kong, che compare al primo posto. E l’italia?
Quante volte accade che i livelli di smog nelle nostre città superino i limiti consentiti per legge? L’inquinamento è un problema che riguarda la salvaguardia dell’ambiente e la salute di tutti e non si può più evitare di affrontarlo. Cosa possiamo fare allora noi nel nostro piccolo? Le nostre scelte quotidiane, soprattuto nel modo in cui scegliamo di spostarci, contano molto. Possiamo scegliere di viaggiare con un’auto il più possibile ecologica, elettrica o ibrida, e quando possibile di spostarci con i mezzi pubblici. In entrambi i casi, non tutte le città ci favoriscono allo stesso modo.
Quanto è facile muoversi in una città? La risposta si trova nel Sustainable Cities Mobility Index, lo studio redatto dal Centre for Economics and Business Research (Cebr) per Arcadis, società globale di progettazione e consulenza di sistemi urbani. La ricerca ha esaminato 100 città tra le più importanti del mondo attraverso 23 diversi indicatori per stilare una classifica dei sistemi di trasporto. L’obiettivo, mettere in evidenza quali sono le soluzioni per poter progredire nella sostenibilità della mobilità urbana.
Chi troviamo sul podio della classifica? Al primo posto c’è Hong Kong, con una rete di trasporti innovativa, efficiente ed economica che gestisce 12,6 milioni di viaggi al giorno, al secondo Zurigo e al terzo Parigi. La top ten continua poi con altre città asiatiche e europee: Seoul, Praga, Vienna, Londra, Singapore, Stoccolma e Francoforte. L’Italia compare al 18esimo posto con Milano (preceduta da Amsterdam, Copenaghen, Tokyo, Monaco, Lione, Pechino ed Edimburgo e seguita invece da Barcellona, Berlino, New York, Madrid e San Francisco), mentre Roma occupa la 40esima posizione. La classifica generale tiene conto dei tre pilastri della mobilità sostenibile: le persone (sicurezza, accesso ai servizi, digitalizzazione), il pianeta (emissioni di gas serra, piste ciclabili, spazi verdi, incentivi per l’elettrico) e il profitto (impegno finanziario pubblico, utilizzo e efficienza delle reti stradali). L’ideale a cui tutte le città dovrebbero tendere è l’equilibrio tra questi tre elementi. Se si considera uno solo di questi fattori, la classifica si modifica di volta in volta. Milano scende al 28esimo nella classifica che tiene conto solo del fattore umano, sale al 14esimo nel caso del fattore ambientale e passa al 30esimo per quanto riguarda la crescita economica. La capitale compare invece rispettivamente al 53esimo, 16esimo e 71esimo posto.
“Oggi la mobilità pone sulle città e su chi le governa sfide pressanti che devono essere affrontate tenendo d’occhio il giusto equilibrio tra necessità attuali e future in tema di trasporto urbano sostenibile”, ha commentato Roberto Talotta, Country Leader e Managing Director di Arcadis Italia. “Gli investimenti in mobilità guidati da scelte coraggiose premieranno quelle città che sapranno realizzarli aumentandone la competitività e migliorando la vita dei cittadini. Questo vale moltissimo per le nostre città, dove una politica di investimento lungimirante è fondamentale per progredire in tutti quei contesti della mobilità urbana dove è necessario recuperare posizioni rispetto a realtà straniere più evolute”.
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