
Via libera al nuovo Codice della strada voluto dal ministro Salvini. Dalle multe per chi usa il cellulare alla guida agli autovelox, ecco le novità.
Nel 2050 l’Ue vuole ridurre del 90 per cento l’impatto della mobilità. Le strategie di Toyota, da 25 anni all’avanguardia sul fronte dell’elettrificazione.
Lo scorso dicembre la Commissione europea ha presentato la sua strategia per una mobilità intelligente e sostenibile. Un percorso in tre tappe che è parte del maxi-piano sul clima per realizzare il green deal e decarbonizzare il continente entro il 2050. Si punta, entro quella data, a ridurre del 90 per cento le emissioni del settore dei trasporti rendendolo più intelligente, competitivo, sicuro, accessibile e a prezzi abbordabili.
Il primo step guarda al 2030, quando sulle strade europee dovranno circolare almeno 30 milioni di auto a emissioni zero e la mobilità automatizzata sarà diffusa su larga scala; si prevedono inoltre il raddoppio del traffico ferroviario ad alta velocità, l’impatto climatico zero per almeno 100 città e navi non inquinanti pronte per il mercato. Cinque anni dopo sarà la volta degli aeromobili di grandi dimensioni a zero emissioni, mentre entro il 2050 sono previsti il raddoppiamento del traffico merci su rotaia, la piena operatività una rete transeuropea di trasporto multimodale e, soprattutto, la quasi totalità di automobili, furgoni, autobus e veicoli pesanti nuovi a zero emissioni.
Sul fronte politico, lo scorso ottobre la Conferenza globale delle Nazioni Unite di Pechino sul trasporto sostenibile si è conclusa con un documento finale, nel quale si invitavano tutte le nazioni ad accelerare la trasformazione verso un trasporto più ecologico, implementando le tecnologie più innovative; al contempo, l’Italia sì è detta pronta ad allinearsi a Bruxelles sul graduale phase out delle automobili nuove con motore a combustione interna a partire dal 2035. Anche il mercato appare sempre più orientato in questa direzione: il 2021 ha segnato dati record nel nostro paese per le vetture “alla spina”, mentre secondo uno studio di Ernst & Young già nel 2033 si venderanno più auto elettriche rispetto a quelle a benzina e diesel, con un anticipo di cinque anni rispetto alle precedenti previsioni.
Rispetto a una strada ormai tracciata, tra le case automobilistiche c’è chi può partire da una situazione di vantaggio. È il caso di Toyota, forte di un percorso iniziato 25 anni fa che gli consente di mettere a frutto l’esperienza tratta da oltre 19 milioni di veicoli elettrificati venduti a livello globale. Un cammino ulteriormente rafforzato con la strategia annunciata nelle scorse settimane sui veicoli elettrici a batteria: entro il 2030 Toyota Motor Corporation prevede di lanciare trenta nuovi modelli e di raggiungere a livello globale 3,5 milioni di vendite l’anno di veicoli elettrici a batteria, dei 9,5 milioni l’anno relativi ai veicoli elettrificati.
Concentrandosi sull’Europa Occidentale, entro la stessa data la casa giapponese punta a un mix di vendita di veicoli a zero emissioni di almeno il 50 per cento, con la capacità e la possibilità di incrementare tale percentuale qualora la domanda dovesse aumentare ulteriormente; ed è pronta entro il 2035 a raggiungere il 100 per cento di riduzione di CO2 in tutti i nuovi veicoli. Un obiettivo, quest’ultimo, conseguibile solo a patto che – entro tale data – siano disponibili infrastrutture sufficienti per la ricarica elettrica e per il rifornimento di idrogeno, e sia incrementata la capacità di energia rinnovabile necessaria.
Questi obiettivi saranno raggiunti accelerando l’elettrificazione e offrendo a tutti i propri clienti una gamma diversificata di soluzioni di propulsione particolarmente efficienti per la riduzione delle emissioni di CO2. Si partirà quest’anno con il suv bZ4X, il primo modello Toyota ad essere costruito sulla nuova piattaforma e-TNGA dedicata ai veicoli alimentati a batteria; basata su una sottile batteria posizionata interamente sotto il pianale del veicolo che si integra con il telaio, questa piattaforma è estremamente flessibile e performante darà vita ad altri sei veicoli bZ a zero emissioni.
La gamma bZ richiama direttamente alla strategia Beyond Zero, in cui l’obiettivo delle zero emissioni rappresenta una tappa intermedia verso un futuro nel quale spostarsi renda il mondo un luogo migliore, e dove la mobilità delle persone possa svilupparsi in totale sicurezza, senza barriere e limitazioni. L’obiettivo delle zero emissioni, oltretutto, non riguarda solo i veicoli: anche negli stabilimenti di produzione, Toyota punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2035 apportando continui miglioramenti nella riduzione del consumo energetico e ampliando l’uso di tecnologie innovative di ingegneria di produzione.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Via libera al nuovo Codice della strada voluto dal ministro Salvini. Dalle multe per chi usa il cellulare alla guida agli autovelox, ecco le novità.
DS Automobiles rivela gli interni del futuro dei suoi veicoli con il manifesto M.I. 21, che illustra la visione del marchio per il prossimo decennio.
IAA, il salone di Monaco appena concluso è stato l’ultimo terreno di sfida fra Europa e Cina sulla mobilità elettrica. In ballo c’è il futuro dell’industria europea (e del clima…).
Il servizio di robotaxi a guida autonoma inaugurato a San Francisco apre affascinanti scenari sulla mobilità del futuro. Anche se ingorghi e incidenti testimoniati da un video mostrano le criticità da risolvere.
Il governo Macron ha annunciato un piano per sovvenzionare dei leasing per le auto elettriche alle famiglie a basso reddito.
Costruire auto elettriche più piccole e leggere avrebbe impatti positivi su ambiente e sicurezza. E invece… Cosa sta succedendo negli Usa, dove il “gigantismo” dilaga.
Le batterie litio-aria rappresentano una possibile soluzione per una mobilità elettrica più sostenibile. Un recente studio apre nuovi scenari di sviluppo.
Federico Scopelliti fa il punto sulla transizione elettrica di Opel. Dall’addio ai motori endotermici nel 2028 alla necessità di creare un senso di propensione per l’elettrico.
Dal 2019 diminuiscono i viaggi brevi in auto e aumenta la velocità media per la minore congestione delle strade. Milano e Bologna i centri più virtuosi.