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12 milioni di italiani hanno subìto molestie, quasi 9 milioni sono donne: tanti casi avvengono sul luogo di lavoro, e spesso si denuncia troppo tardi.
Circa 12 milioni di donne e uomini tra i 14 e i 65 anni in Italia hanno subìto almeno una volta nella vita una forma molestia sessuale e a più di 4 milioni di loro è capitato negli ultimi tre anni. Si tratta di cifre, certificate dell’Istituto nazioale di statistica (Istat), ancora molto alte, anche se la tendenza è in calo e rispetto al resto d’Europa il numero delle molestie si conferma sotto la media, in particolare rispetto a quelli molto più alti del Nord Europa.
Molestie e ricatti sessuali sul lavoro. Anni 2015-2016 #istat #statistichevisual https://t.co/N449StGqQt pic.twitter.com/B0N65u1G2D
— Istat (@istat_it) 13 febbraio 2018
Per l’esattezza, secondo l’Istat sono 8.816.000 (il 43,6 per cento del totale) le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subìto qualche forma di molestia sessuale, e 3.118.000 (15,4 per cento) quelle che le hanno subite negli ultimi tre anni. Gli autori sono nella quasi totalità uomini: il 97 per cento.
L’Istat per la prima volta ha rilevato anche le molestie sessuali subìte dagli uomini, scoprendo che sono 3.754.000 i maschi rimasti vittima nel corso della loro vita, un terzo dei quali negli ultimi tre anni: anche in questi casi però il molestatore è quasi sempre un uomo, perlomeno nell’85 per cento dei casi. E, fattore da non sottovalutare, la percezione della gravità delle molestie fisiche subite è molto diversa tra i generi: il 76,4 per cento delle donne le considera molto o abbastanza gravi contro il 47,2 per cento degli uomini.
167mila donne (1,1%) hanno subito negli ultimi 3 anni ricatti sessuali sul luogo di lavoro per essere assunte, mantenere il posto o per ottenere progressioni nella carriera #istat https://t.co/N449StGqQt pic.twitter.com/80rxABvrHX — Istat (@istat_it) 13 febbraio 2018
Secondo Lucia Annibali, nota avvocata che nel 2013 è stata sfregiata con l’acido dal suo ex fidanzato e ora impegnata nel dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, si tratta di “un dato impressionante e sconvolgente, che sottolinea ancora una volta come la violenza di genere non sia più una emergenza temporanea ma una questione strutturale da affrontare al più presto. C’è ancora molto da fare per garantire alle donne la libertà da questi comportamenti”. Quello che è stato fatto finora è stato rilanciare il numero antiviolenza 1522 da chiamare in caso di molestia ed elaborare un piano strategico nazionale per sostenere le vittime.
Le molestie verbali sono la forma più diffusa di violenza subita sia per le donne che per gli uomini, seguite poi da forme ancor più gravi come le molestie con contatto fisico, ovvero le situazioni in cui le vittime sono state accarezzate o baciate contro la loro volontà: situazioni che hanno riguardato il 15,9 delle donne. Nella maggior parte dei casi, il 60 per cento, questo tipo di molestie sono perpetrate da estranei o da persone che si conoscono solo di vista, e avvengono più frequentemente sui mezzi di trasporto pubblici per le donne mentre per gli uomini nei locali come pub, discoteche, bar.
Secondo i dati #Istat
9 milioni di donne in Italia subiscono #molestie
Non restiamo in silenzio
Non è Amorehttps://t.co/PQmqrAo1Rg pic.twitter.com/Z3DM8Tis7w— Caritas Ambrosiana (@caritas_milano) 13 febbraio 2018
Sono molto diffuse anche le molestie attraverso il web: nel corso della propria vita il 6,8 per cento delle donne ha avuto proposte inappropriate o commenti osceni o maligni sul proprio conto attraverso i social network. Ma sono le molestie sul luogo di lavoro le uniche per cui il trend è segnalato in crescita, e spesso reiterate e con un secondo fine da parte del datore di lavoro: l’assunzione, un aumento retributivo, un avanzamento di carriera.
Molto grave anche il fatto che sono oltre 2 milioni le persone che dichiarano di aver subito prima dei 18 anni delle molestie sessuali, in alcuni casi anche ripetute, e che quasi la metà delle donne (il 42,7 per cento) non abbia parlato con nessuno di questi fatti al tempo in cui si sono verificati. Come nel caso delle denunce a distanza di anni da parte di molte attrici, da cui però è nato il movimento #MeToo: l’inizio, forse, di un grande cambiamento.
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