
I buoni pasto, da spendere negli esercizi convenzionati, sono uno strumento di welfare aggiuntivo che le aziende possono offrire ai propri dipendenti.
Un mese fa Monsanto rifiutava 62 miliardi di dollari dalla tedesca Bayer. Ora fa sapere che i negoziati continuano e coinvolgono anche altre aziende.
Monsanto è ancora in trattative con alcune società, Bayer compresa, per discutere “opzioni strategiche alternative”. A un mese di distanza dal “no” all’offerta di Bayer, che aveva messo sul piatto 62 miliardi di dollari per acquisire il gigante statunitense degli ogm, la partita è ancora aperta. La dichiarazione, riportata dall’agenzia Reuters, arriva direttamente dalla società.
I negoziati con Bayer — ha fatto sapere Monsanto — sono andati avanti nelle scorse settimane, senza giungere però alla formalizzazione di una proposta alternativa. Ma il colosso farmaceutico tedesco non è la sola possibilità all’orizzonte. Monsanto infatti potrebbe anche optare per la fusione con altre aziende del settore: alcuni analisti fanno il nome di Basf o di alcuni rami di attività rimasti fuori dalla fusione Dow Chemical/DuPont. Le voci su una fusione si sono fatte sempre più insistenti alla luce dei risultati trimestrali di Monsanto, che vedono un utile netto inferiore alle aspettative. Un portavoce di Bayer, interpellato dall’agenzia britannica, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
Proprio nella mattata di mercoledì, il Wall Street Journal aveva fatto sapere che l’agenzia antitrust europea è pronta ad avviare un’indagine sulla trattativa Bayer-Monsanto e su altre fusioni simili, per garantire il rispetto delle regolamentazioni sulla concorrenza. A esprimersi è stata la numero uno dell’antitrust Margrethe Vestager, in una missiva inviata a due europarlamentari Verdi che avevano espresso preoccupazioni in merito. Una dichiarazione inusuale, perché arriva prima ancora che l’operazione venga formalizzata dalle parti interessate.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I buoni pasto, da spendere negli esercizi convenzionati, sono uno strumento di welfare aggiuntivo che le aziende possono offrire ai propri dipendenti.
Monte Generoso nel Canton Ticino è una destinazione che comprende molto più del famoso trenino a cremagliera. E che si può vivere anche d’inverno.
Vegan e privi di microplastiche, i cosmetici dei brand Cosnova contrastano l’inquinamento dei rifiuti e promuovono i legami all’interno della comunità.
Il modello economico della Val di Fiemme, in Trentino, si basa sul radicamento al territorio che lega imprese e comunità e sfocia in un benessere diffuso e condiviso che punta alla sostenibilità ambientale e sociale.
Per la prima volta l’innovazione tecnologica viene applicata a un vino per tracciarne l’intero ciclo di vita e trasformarlo in un prodotto da collezione.
Parlare di sostenibilità, senza nascondere le criticità ma cercando soluzioni condivise. È l’obiettivo del Salone della Csr e dell’innovazione sociale.
Le startup a guida femminile ricevono in media meno fondi. Per invertire la tendenza nasce Women in Action, un programma di LifeGate Way in collaborazione con Ventive.
La docente di economia Claudia Goldin, è stata insignita del premio Nobel per l’Economia 2023 “per aver fatto progredire la nostra comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile”.
“Fare la cosa giusta” è il motto di Ritter Sport. Siamo stati a Stoccarda, presso lo stabilimento di Waldenbuch, per farci raccontare la sua storia.