
Il rapporto annuale dell’agenzia Irena indica che il 92,5 per cento dei nuovi impianti installati nel 2024 è legato alle fonti rinnovabili.
Fino a poco tempo fa Baggero si era solo un’anonima frazione nel comasco. Un nuovo progetto si prefigge di recuperarla, unendo modernità e ecosostenibilità
Fino a poco tempo fa Baggero si presentava come una zona a margine del paese di Merone (in provincia di Como), un luogo di passaggio, quasi anonimo. Eppure in passato nella frazione funzionavano dei mulini ad acqua e il lavoro nei campi permetteva l’esistenza di molte botteghe. Negli anni però un’industrializzazione “pesante” ha soppiantato le attività tradizionali della zona, privandola della sua vitalità. Ora un nuovo progetto si prefigge di recuperare proprio quella antica bellezza, coniugandola con le esigenze moderne e di ecosostenibilità che ormai stanno diventando un imperativo.
Il vicesindaco di Merone Giovanni Vanossi ci ha spiegato da dove è venuta l’idea di creare un’ecofrazione: “a Baggero in questi anni sono già arrivati dei finanziamenti regionali o dall’Asil (Azienda Servizi Integrati Lambro ndr.) per determinati interventi pubblici, quali ad esempio la riqualificazione della stazione e dell’ostello di Baggero. La mia idea è stata sostanzialmente quella di metterli in sinergia, di creare un sistema: il sistema ecofrazione di Baggero. Ecco un esempio: la riconversione della stazione ferroviaria agevola le persone ad usare il treno; queste, giunte a destinazione possono usufruire di un sistema di bikesharing per muoversi sui percorsi ciclopedonali all’interno dell’ecofrazione. Tali percorsi raggiungono anche Monza – sono 28 km di pista ciclopedonale. Vogliamo realizzare un’altra pista che invece raggiunga il lago di Pusiano”.
Il progetto abbraccia diverse iniziative: nuova eco stazione, nuovo parco urbano, pista ciclopedonale stazione-Baggero, eco cascine, nuova eco piazzola, parco avventura, riqualificazione dell’ex Speri – al momento è solo un’idea quella dell’area ex industriale che potrà essere recuperata grazie alla realizzazione di case-bottega, loft, piccole residenze – eco hotel ed eco ristorante Il Corazziere, eco residence e museo dei mulini, nuovo eco ostello, riqualificazione Asil, piste ciclopedonali.
Tutti i soggetti coinvolti si uniscono facendo squadra, sommando competenze, abilità e forze in questo progetto, che gode di interventi pubblici e privati. Tra i privati è fondamentale la presenta dell’hotel Corazziere – situato proprio a Baggero- nella persona di Andrea Camesasca, che ha fatto un grosso investimento riqualificando il proprio albergo in bioarchitettura e rilevando i Mulini di Baggero. Ha creato un museo (appunto il museo dei mulini) dedicato agli antichi mestieri attraverso il recupero e la valorizzazione del luogo e ha puntato sul risparmio energetico e sull’energia pulita. Spiega lo stesso Camesasca: “nell’ecofrazione si trovano un hotel eco e un eco ostello, ma anche un depuratore e una piattaforma ecologica innovativa, fino ad arrivare alla distribuzione alla spina di detersivi. Tutto questo per un turismo nuovo e responsabile, di consapevolezza”.
Insomma, a Baggero sorgerà una nuova area verde che sarà un’alternativa all’area industriale: proporrà un tipo di imprenditoria attenta all’uomo e all’ambiente, sarà un’ “area di compensazione”, che funzionerà grazie all’energia rinnovabile. Ci auguriamo che possa diventare il primo di tanti casi di recupero di ex-aree industriali, perché anche vicino alle grandi imprese si possa riscoprire la natura e vivere nell’ambiente.
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