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Il sistema di stoccaggio Nissan xStorage, integrato con una fonte d’energia rinnovabile, sfrutta le batterie riciclate e permette di rivendere l’energia in eccesso.
Ricaricare le batterie dell’auto e al tempo stesso alimentare la rete di casa grazie all’integrazione con l’impianto fotovoltaico o un’altra fonte rinnovabile è il sogno di ogni possessore, o aspirante tale, d’una vettura elettrica, oltre che di ogni cittadino attento all’ambiente. Un sogno che può diventare realtà grazie a un sistema di stoccaggio in grado di accumulare la corrente quando i costi sono più bassi, ad esempio di notte, sfruttandola successivamente nei momenti di picco o blackout e rivendendo all’operatore i quantitativi in eccesso. Una strategia quattro volte virtuosa, in grado d’incrementare la richiesta d’energia rinnovabile, agevolare la diffusione dei veicoli a ridotte emissioni, tagliare la spesa in bolletta e ottimizzare la gestione della rete elettrica.
La prima a progettare una soluzione che integrasse fonti rinnovabili, ricarica delle vetture e alimentazione della rete di casa è stata Tesla. La strategia della casa americana prevedeva l’utilizzo di un accumulatore sviluppato appositamente. Ora Nissan va oltre, proponendo un sistema di stoccaggio denominato xStorage che si affida a batterie al litio giunte a “seconda vita”, vale a dire non più utilizzabili per la propulsione dei veicoli e convertite ad altri ruoli. Il costruttore nipponico realizza così un’ulteriore funzione cardine per l’affermazione della mobilità sostenibile: ricicla le celle divenute inadatte all’autotrazione, fornendo una risposta alla problematica dello smaltimento senza costi ambientali e sociali.
xStorage, che verrà commercializzato in Europa nel corso del 2016 a un prezzo di 4mila euro installazione inclusa, ha una capacità di 4,2 chilowattora. Nissan prevede di vederne 100mila unità entro il 2021; il vantaggio per ogni famiglia – a detta della casa giapponese – si tradurrebbe in un risparmio medio di 800 euro all’anno. Un’iniziativa che rientra nella più ampia visione della città del futuro da parte del costruttore nipponico, nella quale le auto a emissioni ridotte costituiranno il perno della sostenibilità anziché un fattore critico per la qualità della vita. I veicoli elettrici saranno infatti integrati negli edifici quali hub energetici, si ricaricheranno durante la sosta a bordo strada grazie ai sistemi induttivi (wireless) e la guida autonoma consentirà di ridurre drasticamente il traffico oltre a favorire inedite forme di car sharing. La “stazione di servizio” del futuro sarà l’auto stessa, in grado di cedere energia qualora collegata, ad esempio, a una casa o a una bicicletta a pedalata assistita. Nasce l’infrastruttura autosostenibile.
Il cardine della “vision” Nissan è il massiccio ricorso alle energie rinnovabili. Un’evoluzione già in essere e che ha portato alla sperimentazione della futuristica strategia V2G (dall’inglese vehicle-to-grid) che vede i modelli elettrici della Casa nipponica, in special modo la berlina compatta Leaf e il veicolo commerciale e-NV200, interagire con speciali colonnine in grado di caricare e scaricare le batterie in funzione delle esigenze domestiche, generando un flusso bidirezionale. L’auto diviene così una centralina elettrica mobile. Un’opportunità al momento non contemplata dalla legislazione italiana, non a caso lo sviluppo del progetto avviene in Danimarca e in Inghilterra, anche se delle novità sono all’orizzonte. A detta del presidente di Nissan Europe, Paul Willcox, “i 18mila veicoli elettrici Nissan già presenti in Gran Bretagna possono fornire un potenziale di 180 megawatt e, quando il parco circolante sarà integralmente elettrico, avremo una centrale virtuale su ruote in grado di soddisfare l’intero fabbisogno di Regno Unito, Germania e Francia”. “Fantascienza? Piuttosto realtà. Nei prossimi dieci anni ci saranno cambiamenti più radicali che nell’ultimo secolo”. La rivoluzione è alle porte.
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