Un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile è un diritto umano. La risoluzione Onu è storica

L’ambiente è un diritto umano interconnesso con molti altri, come il diritto al cibo, all’acqua, alla vita stessa. A dirlo è una risoluzione dell’Onu.

Un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile è un diritto umano. A dirlo è il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc) con la risoluzione 48/13, adottata venerdì 8 ottobre. Un documento di portata storica, proposto da Costa Rica, Maldive, Marocco, Slovenia e Svizzera e approvato con 43 voti favorevoli e 4 astensioni (Russia, India, Cina e Giappone).

Cosa dice la risoluzione Onu sull’ambiente come diritto umano

D’ora in poi, dunque, anche l’ambiente entra a far parte a pieno titolo dei diritti umani. Con una risoluzione successiva, la 48/14, il Consiglio istituisce inoltre una nuova figura, un relatore speciale che si occupi espressamente dell’impatto dei cambiamenti climatici sui diritti umani. Più in generale, l’Unhrc invita l’intero apparato dell’Onu, così come le varie organizzazioni internazionali, le aziende e la società civile, a contribuire in prima persona per assicurare questo diritto a tutti. L’argomento ora sarà dibattuto ulteriormente nel corso dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Senza dubbio una presa di posizione così forte non potrà essere ignorata alla Cop 26, la Conferenza delle parti sul clima che inizierà a Glasgow il 31 ottobre.

Lo sciopero globale per il clima del 24 settembre 2021 a Roma © Stella Levantesi/LifeGate

Le parole dell’Alto Commissario Michelle Bachelet

Durante il discorso di apertura della 48ma sessione del Consiglio per i diritti umani, l’Alto Commissario Michelle Bachelet aveva esordito proprio sottolineando che la triplice crisi legata ai cambiamenti climatici, all’inquinamento e alla perdita di biodiversità ha conseguenze vaste e pesanti sui diritti umani, “compreso il diritto al cibo, all’acqua, all’educazione, alla casa, alla salute e alla vita stessa”.

A margine dell’adozione della risoluzione, esprime la sua soddisfazione tramite una nota. “L’azione decisiva del Consiglio per i diritti umani nel riconoscere il diritto umano a un ambiente pulito, sano e sostenibile riguarda la protezione delle persone e del Pianeta: l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo. Si tratta anche di proteggere i sistemi naturali che sono precondizioni fondamentali per la vita e il sostentamento di tutte le persone, ovunque vivano”, dichiara. “Avendo chiesto a lungo che si facesse un passo simile, sono lieta che oggi l’azione del Consiglio riconosca chiaramente che il degrado ambientale e i cambiamenti climatici sono crisi interconnesse che riguardano i diritti umani”.

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