
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
Il Rainforest action network ha lanciato una campagna per chiedere alle principali aziende alimentari che usano olio di palma di cambiare strada per difendere gli ultimi oranghi rimasti sulla Terra.
Le foreste indonesiane sono sotto pressione a causa della
crescente espansione delle coltivazioni di palma da olio. Un
problema che sta causando danni anche alla popolazione di oranghi
che ha sempre meno spazio a disposizione. Secondo il Rainforest
action network ne restano solo 60.600 in libertà e per
questo ha deciso di lanciare una campagna fotografica intitolata
“The last stand
orangutan: the power is in your palm” (palm in inglese
vuole dire sia palma che palmo di mano).
Lo scopo è raccogliere 60.600 foto di persone da
inviare alle venti principali aziende che producono snack e
dolciumi con l’olio di palma “incriminato” per chiedere loro di
smettere di usare questo ingrediente legato alla distruzione delle
foreste.
Per promuovere la campagna, il Rainforest
action network ha anche realizzato un video di forte impatto dove un orango si collega via
Skype con Lena, una bambina sordomuta, per chiederle attraverso il
linguaggio dei segni di smettere di usare il burro di arachidi con
olio di palma perché sta distruggendo la sua casa.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.
Un nuovo murales al Gazometro sarà l’ulteriore tassello di un processo di rigenerazione che sta interessando uno dei quadranti più dinamici della Capitale.
Accordo in Senato: a decidere non sarebbe il paziente, ma un “Comitato etico”. Ma spunta una controproposta popolare che punta all’eutanasia legale.
Le forze armate pesano globabilmente per il 5,5 per cento delle emissioni, e il riarmo Nato può provocare un disastro anche dal punto di vista ambientale.
La campagna per il riconoscimento del reato di ecocidio arriva in Sardegna, dove è stata proposta una legge regionale.
Passi avanti per il Trattato sull’alto mare, stallo sulle estrazioni minerarie, tentativi di riprendere i negoziati sulla plastica: il bilancio della Conferenza Onu sugli oceani (Unoc3) che si è tenuta a Nizza dal 9 al 13 giugno.