
Zero Iva sui vegetali per promuovere consumi più sostenibili: la campagna portata avanti da Greenpeace ha trovato il sostegno del ministro dell’Agricoltura, ma non di tutto il governo federale.
La maggior parte dei parassiti delle piante si sviluppano già dalla fine dell’inverno
Gran parte degli agenti fungini dannosi alle colture si sviluppano
già alla fine dell’inverno, provocando le prime infezioni
già all’inizio della primavera. Eppure sono sufficiente
alcuni semplici accorgimenti per interrompere il loro ciclo e avere
piante e ortaggi più sani in primavera.
La ticchiolatura del melo, il fungo responsabile della “muffa a
circoli” della frutta, l’occhio di pavone” dell’olivo e numerosi
altri parassiti delle piante utilizzano come ricovero invernale il
terreno, altri come il verme della mela, gli anfratti della
corteccia oppure, i residui vegetali lasciati nelle aiuole.
Per contrastare la proliferazione di questi parassiti non sono
necessari trattamenti, ma una corretta “igiene” dell’orto e del
giardino. E’ sufficiente raccogliere i frutti caduti in terra e le
“mummie” (i frutti rinsecchiti rimasti attacchi ai rami); asportare
i rami malati e le piante dell’orto che hanno smesso il loro ciclo
produttivo. Nel caso dell’olivo e della maggior parte dei
fruttiferi risulta assai utile asportare anche tutti i residui di
potatura e le stesse foglie che potranno essere rastrellate e
aggiunte al cumulo di compostaggio.
Una pratica molto efficace è anche la precoce lavorazione
del terreno alla fine dell’inverno, limitata nel caso degli alberi
da frutto all’area sottostante la chioma: in questo modo si
devitalizzano i parassiti che svernano nel suolo.
Un altro accorgimento molto utile per rendere più
difficoltoso lo svernamento dei parassiti consiste nel ricoprire il
terreno con uno spesso strato di paglia o altro materiale organico,
la cui presenza crea un ambiente meno favorevole al compimento del
ciclo biologico dei principali nemici delle piante.
Mimmo Tringale
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