Il presidente dell’Istat lo ha ribadito al Parlamento impegnato nella legge di Bilancio: le liste d’attesa sono troppo lunghe e l’alternativa è il privato.
Novità positive in arrivo per i lavoratori pendolari, e più in generale per chi si sposta con i mezzi pubblici. Nella bozza della legge di bilancio del 2018 che sta per arrivare all’esame del parlamento infatti è previsto un articolo sulle “agevolazioni fiscali sugli abbonamenti al trasporto pubblico”, che consentirà un risparmio fino a 250
Novità positive in arrivo per i lavoratori pendolari, e più in generale per chi si sposta con i mezzi pubblici. Nella bozza della legge di bilancio del 2018 che sta per arrivare all’esame del parlamento infatti è previsto un articolo sulle “agevolazioni fiscali sugli abbonamenti al trasporto pubblico”, che consentirà un risparmio fino a 250 euro. Risparmio di cui potranno beneficiare anche i datori di lavoro, nel caso in cui siano loro a decidere di farsi carico delle spese di trasporto (pubblico, ovviamente) dei propri dipendenti.
Legge di Bilancio: detrazioni trasporti pubblici per pendolari… https://t.co/rBE7eWmO0h
— LiveUnict (@liveunict) 30 ottobre 2017
Secondo la manovra del governo (che naturalmente dovrà essere discussa e approvata in parlamento) si potrà detrarre dalle tasse il 19 per cento “delle spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti trasporti pubblici locali, regionali e interregionali per un importo non superiore a 250 euro”. E lo stesso varrebbe anche “per le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro o per le spese da lui direttamente sostenute per l’acquisto degli abbonamenti del lavoratore e dei familiari”. Lo sconto per i pendolari dunque non si concretizzerebbe nell’immediato, in fase di acquisto degli abbonamenti, ma nella dichiarazione dei redditi, quando sarà possibile recuperare fino a 250 euro, oppure sotto forma di reddito da lavoro non tassato (un po’ come succede per i buoni pasto) nel caso in cui sia il datore di lavoro a rimborsare le spese.
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