L’equazione è molto semplice, le popolazioni indigene dipendono solitamente dalle risorse naturali del proprio territorio per sopravvivere, mentre il resto della società dipende dal loro ruolo nella salvaguardia di tali risorse, indispensabili per il benessere di tutti. Il 39% delle aree protette centroamericane è abitato da popolazioni indigene L’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) ha pubblicato una nuova mappa che evidenzia ulteriormente i benefici che organizzazioni ambientaliste e governi otterrebbero se collaborassero maggiormente con le popolazioni indigene dell’America Centrale. I custodi delle foreste La mappa mostra infatti che quasi il 40 per cento delle aree protette dell’America Centrale, sia terrestri che marine, ospita popolazioni indigene, che sono dunque i custodi da tempo immemore degli ecosistemi più fragili. Complessivamente la superficie di territorio occupata da territori tradizionali delle popolazioni locali equivale a circa 282mila chilometri quadrati, una superficie cinque volte maggiore di quella della Costa Rica. La mappa evidenzia come le comunità indigene siano custodi degli ecosistemi più fragili dell’America Centrale Proteggere le popolazioni indigene per salvare la biodiversità La ricerca condotta dalla Iucn ha dimostrato che il sostegno dei diritti dei popoli indigeni a mantenere il loro stile di vita rappresenta un efficace strumento per preservare la biodiversità. Il rispetto di tali diritti implica dunque la riduzione della deforestazione e, di conseguenza, delle emissioni di anidride carbonica. Le comunità indigene e il clima Nelle foreste di Amazzonia, regione mesoamericana, Repubblica democratica del Congo e Indonesia, secondo un’analisi effettuata dal Woods Hole Research Center, presentata alla Cop 21 di Parigi lo scorso dicembre, è immagazzinato oltre il 20 per cento del carbonio trattenuto dalle foreste di tutto il mondo. Questo rappresenta un ulteriore incentivo a proteggere questi ecosistemi e rispettare le persone che vi abitano da sempre. “Non si può parlare di conservazione senza parlare delle popolazioni indigene e del loro ruolo di custodi delle nostre terre e acque più delicate”, ha affermato Grethel Aguilar, direttore regionale della Iucn per Messico, America Centrale e Caraibi. La mappa è uno strumento essenziale per promuovere la collaborazione tra i popoli indigeni e i governi centroamericani per proteggere foreste e zone costiere L’importanza della mappa La mappa, realizzata utilizzando immagini via satellite e con la partecipazione dei popoli indigeni stessi, comprende anche i dati sulla copertura forestale delle aree protette e delle zone limitrofe e rappresenta un’importante risorsa per gli indigeni. “Permetterà ai popoli indigeni di veder riconosciuti i propri diritti”, ha dichiarato Ramiro Batzin, rappresentante della Sotz’il Association e membro del Central American Indigenous Council (Caic). La mappa è stata dunque realizzata con il prezioso contributo delle comunità locali ed ha legittimità proprio perché sono stati loro a dire “siamo qui”.