California, sparatoria in un bar vicino a Los Angeles. Le vittime sono 13

È di 13 vittime, incluso l’aggressore, il bilancio della sparatoria in un bar di Thousand Oaks, nei pressi di Los Angeles. Ancora ignoto il movente.

Era mercoledì sera in California quando un uomo incappucciato e vestito di nero ha aperto il fuoco al Borderline Bar & Grill di Thousand Oaks, un locale dove, come ogni settimana, era in corso una festa universitaria. Il tragico bilancio è di 13 morti, incluso l’aggressore. In questo momento la dinamica della sua uccisione non è chiara e le autorità sono del tutto all’oscuro del movente del suo gesto. Non sono ancora state diffuse le sue generalità.

I feriti sono una decina. Nel locale infatti si è scatenato il panico e decine di giovani sono scappati dalle finestre, distruggendole con gli sgabelli del bar.

sparatoria in un bar
Giornalisti e vigili del fuoco nei pressi del Borderline Bar and Grill, dove è avvenuta la sparatoria © David McNew/Getty Images

Los Angeles, rimasto ucciso anche un poliziotto

Le prime telefonate al 911 sono arrivate verso le 23.20 di mercoledì 7 novembre, quando in Italia erano le 8.20 del mattino del giovedì. Tra le vittime, oltre ai ragazzi che si trovavano nel bar, c’è lo sceriffo Ron Helus, che era stato il primo a fare irruzione nel locale. Helus aveva alle spalle 29 anni di servizio e ormai gli mancavano pochi mesi alla pensione. Lascia una moglie e un figlio.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, su Twitter, ha lodato il coraggio e la prontezza delle forze dell’ordine, che si sono presentate immediatamente sul posto.

Un fulmine a ciel sereno, in una città tranquilla

Come specifica l’emittente televisiva Fox, il bar dove è avvenuta la strage è molto popolare per gli studenti della vicina California Lutheran University, ma anche tra quelli di altre università a breve distanza.

Episodi del genere sono un’assoluta eccezione nella vita di Thousand Oaks, una tranquilla città di circa 130mila abitanti della contea di Ventura, che fa parte dell’area metropolitana di Los Angeles. La classifica di Business Insider la colloca al terzo posto tra le città più sicure degli Stati Uniti, con una media annua di 123 crimini violenti su 100mila abitanti.

Più di trecento sparatorie dall’inizio del 2018

Per trovare una sparatoria (mass shooting) negli Stati Uniti con un bilancio più grave bisogna tornare indietro di nove mesi, fino al 14 febbraio, quando il diciannovenne Nikolas Cruz ha aperto il fuoco in una scuola superiore di Parkland, in Florida. La cosiddetta “strage di San Valentino” è costata la vita addirittura a 17 persone, adulti e ragazzi. Un massacro che ha sconvolto gli Stati Uniti e non solo, riportando tragicamente di attualità il tema delle sparatorie nelle scuole.

Leggi anche: Proviamo a capire il rapporto fra Stati Uniti e armi da fuoco, per quanto possibile

L’ondata di crimini violenti non si è arrestata. Secondo il Gun Violence Archive, che fa il conteggio di tutte le sparatorie che avvengono negli Stati Uniti, quella di Los Angeles è la 27ma in un mese e dall’inizio del 2018 se ne contano addirittura 307. Risale solo a una decina di giorni fa la strage alla sinagoga Tree of life di Pittsburgh, in Pennsylvania, in cui undici persone sono rimaste uccise. In quel caso, l’attentatore era mosso dall’odio antisemita.

 

Foto in apertura © David McNew/Getty Images

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