L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
Cuore di plastica: il futuro dei nostri mari, visto con gli occhi dei bambini
Noi adulti siamo troppo disattenti e ci circondiamo di plastica inutile? Allora ci pensano i bambini ad aprirci gli occhi, con un video diventato virale.
Sorseggiare un drink con la cannuccia. Acquistare un’insalata in busta, mangiarla con le posate in plastica e gettare tutto nel bidone dell’indifferenziato. Buttare per terra un mozzicone di sigaretta. Purtroppo, per molti di noi questi sono gesti automatici. Così devono scendere in campo i bambini, con il loro sguardo disincantato, per metterci di fronte agli occhi l’assurdità di abitudini come queste. Perché, in fin dei conti, saranno proprio loro a pagare il prezzo della nostra imperdonabile disattenzione.
È il concept di “Cuore di plastica”, il video realizzato dal magazine Ohga! che sta circolando nei social network in queste ore. “Ho paura di respirare perché sento che l’aria è sporca, ho paura di andare al sole perché brucia troppo, tra poco avrò paura pure di fare il bagno. Quando tu eri piccolo come me, mica ti preoccupavi prima di tuffarti; anzi, non vedevi l’ora di farti il bagno. E io non merito la stessa cosa?”, scandiscono uno dopo l’altro i piccoli protagonisti, guardando in camera.
Ormai non c’è tempo da perdere, visto che abbiamo solo 12 anni di tempo per salvare il Pianeta dalla catastrofe. Così, se i “grandi” sono bloccati dalla propria indolenza, ci pensano i bambini a prendere le redini della situazione. “Apri bene le orecchie: da oggi le regole le faccio io. Usa una borraccia al posto di mille bottiglie, un bicchiere di vetro al posto di mille bicchieri di plastica, e basta con le cannucce: non sai bere direttamente dal bicchiere? Tieni il tuo mozzicone qui, che il mare non è il tuo posacenere”. Perché, concludono, “non si è mai troppo piccoli per fare la differenza, ma neanche troppo grandi per fare di questo mondo un posto migliore. Fallo per me!“.
Immagine in apertura © Ohga!
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