Con un accordo unico nel suo genere, raggiunto fuori dalle aule dei tribunali, il Canada riconosce agli aborigeni la sovranità delle isole Haida Gwaii.
Il bilancio di un secolo di disastri naturali: danni per 7mila miliardi di dollari
Uragani, terremoti, inondazioni. Secondo uno studio tedesco i disastri naturali hanno ucciso più di otto milioni di persone dal 1900 ad oggi.
I disastri naturali hanno causato più di otto milioni di morti dall’inizio del Ventesimo secolo. Il loro costo complessivo, inoltre, è pari alla cifra gigantesca di settemila miliardi di dollari (circa 6.140 miliardi di euro). A spiegarlo è uno studio del Karlsruhe Institute of Technology, che spiega come la maggior parte di tale montante sia attribuibile ai danni provocati dalle inondazioni (il 38,5 per cento) e a tempeste e uragani (il 20 per cento). I terremoti, invece, sono responsabili del 26 per cento del totale.
Il più grande database dei disastri naturali
L’analisi è stata presentata nel corso di una riunione della European Geosciences Union. A curarla è stato James Daniell, ingegnere australiano che ha passato in rassegna circa 35mila disastri naturali registrati a partire dal 1900 in tutto il mondo, creando così il più grande database mai realizzato finora su tale tema.
Particolarmente interessante appare l’andamento di tali fenomeni. Se si considerano infatti solamente i disastri che si sono verificati a partire dal 1960, si scopre che sono uragani e tempeste a risultare i più dannosi, sia in termini economici che di perdite di vite umane. Ma soprattutto, la quantità di denaro perduto per questo tipo di eventi risulta in netto aumento negli ultimi decenni.
Le attività dell’uomo aumentano i rischi
Un fenomeno che, secondo numerose analisi, è dipeso anche e soprattutto dalle attività antropiche: la cementificazione e il consumo di suolo, assieme allo sfruttamento spesso intensivo delle coste, hanno contribuito a rendere meno sicure le terre in prossimità di mari e oceani. Mentre le emissioni di gas ad effetto serra stanno provocando un aumento della temperatura media sulla superficie terrestre che, a sua volta, è responsabile di un incremento dei fenomeni meteorologici estremi.
Per quanto riguarda il numero di morti, invece, il ricercatore ha spiegato all’agenzia Afp che esso è restato per ora “costante, con circa 50mila morti all’anno in tutto il mondo”.
Nell’immagine di apertura, un villaggio alluvionato nel Regno Unito ©Matt Cardy/Getty Images
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sabato 20 aprile Torino ha celebrato la Giornata della Terra. A raccontare l’evento sono gli studenti di NextJournalist, il progetto LifeGate rivolto ai giornalisti del futuro.
La centrale termoelettrica di Monfalcone sarà smantellata. Ma Legambiente critica il progetto di riconversione: “È in linea con la tradizione fossile”.
L’amministrazione americana sceglie di proteggere l’Alaska dall’espansione dell’industria petrolifera e mineraria.
Fare pressione sui governi affinché si arrivi ad una diminuzione del 60 per cento entro il 2040 è l’imperativo della Giornata della Terra, giunta oggi alla 54esima edizione.
L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
Torna il 19 e 20 aprile lo sciopero globale per il clima, che in Italia vede coinvolte 25 città. Giovani in piazza anche per Gaza.
I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha imposto di rimuovere quasi del tutto alcuni Pfas dall’acqua potabile negli Stati Uniti.