Glifosato, depositate in Francia 2.500 denunce

Sono ormai 2.500 le persone che hanno presentato denunce in Francia contro chi fabbrica pesticidi a base di glifosato e chi ne ha autorizzato la vendita.

Sono circa 2.500 le denunce presentate da altrettanti cittadini francesi che hanno ritrovato nelle proprie urine valori eccessivi di glifosato. Da anni ormai l’associazione Campagne Glyphosate (Campagna Glifosato) propone a dei volontari di effettuare delle analisi per verificare l’eventuale presenza della sostanza, a base del pesticida Roundup prodotto dalla Monsanto (oggi di proprietà di Bayer).

Effettuate 5.400 analisi su altrettanti cittadini francesi

“Abbiamo superato ormai le 5.400 analisi ed in quasi la metà dei casi ciò ha portato al deposito di esposti da parte delle persone interessate”, ha fatto sapere Dominique Masset, cofondatore della Campagna Glifosato. I procedimenti sono stati avviato contro tutti i dirigenti in attività delle aziende che fabbricano pesticidi a base di glifosato. Nonché contro gli organismi pubblici europei che ne hanno consentito l’immissione in commercio.

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Alcuni dei cittadini francesi che si sono sottoposti ad analisi delle urine per verificare la presenza di glifosato © Campagne Glyphosate via Facebook

Le ultime denunce, in ordine di tempo, sono state depositate a La Rochelle, sulla costa atlantica, da 42 persone. Nell’atto, una sorta di piccola class-action, si parla senza mezzi termini di “attentato alla vita altrui”, di “truffa” e di “danno ambientale”. “Sporgo denuncia a mio nome contro dieci anni di inazione”, ha dichiarato Dominique Chevillon, presidente del Consiglio economico, sociale e ambientale della regione Nuova Aquitania.

Glifosato anche nelle urine di un eurodeputato ecologista

Anche il deputato europeo Benoît Biteau (del gruppo Europe Ecologie – Les Verts) e il presidente dell’associazione Nature Environnement, Patrick Picaud, si sono sottoposti ai test. E hanno ritrovato glifosato nelle loro urine, come già accaduto a centinaia di altri cittadini francesi. Tanto che anche il stesso ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume ha parlato di dati “inquietanti”.

Benché al centro di un dibattito scientifico, il glifosato è stato infatti classificato dal Centro internazionale per la ricerca sul cancro (organismo dell’Organizzazione mondiale della sanità) come “probabilmente cancerogeno”. Ciò nel 2015. E da allora la sostanza non è mai stata eliminata dalla lista.

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