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D’inverno è raro avvistare meduse nel Tirreno, eppure ne sono state rinvenute migliaia sulle spiagge dell’isola d’Elba e della Sardegna. Secondo Legambiente, proliferano perché il mare è più caldo.
Sono animali affascinanti, leggiadri, sinuosi, che accarezzano l’acqua tingendo il blu di sfumature elettriche ed impalpabili. Sono misteriose, apparentemente inoffensive, eppure sono tra le creature più temute dai bagnanti d’estate: parliamo delle meduse.
Nelle ultime settimane, l’associazione Legambiente arcipelago toscano ha ricevuto decine di segnalazioni da parte degli abitanti dell’isola d’Elba che hanno avvistato numerosi esemplari della specie, soprattutto nel golfo di Portoferraio.
Si tratta prevalentemente di meduse luminose (Pelagia noctiluca), così chiamate perché dotate d’iridescenza dalle sfumature verdi. Si tratta di una specie comune in Italia, capace di provocare dolorose irritazioni alla cute degli esseri umani.
Inoltre, il Wwf ha rinvenuto all’inizio dell’anno migliaia di Pelagia noctiluca spiaggiate lungo la costa nordoccidentale della Sardegna, dal lido di Alghero a Maria Pia. “Questi fenomeni potrebbero essere ricondotti alla ‘tropicalizzazione’ del Mediterraneo, ovvero al riscaldamento delle acque che amplierebbe il periodo di permanenza delle meduse”, spiega Carmelo Spada, delegato regionale dell’organizzazione.
Molte meduse, spiaggiate o ancora in acqua, avvistate in questi giorni all’Elba e in Sardegna: per Legambiente e Wwf è la “tropicalizzazione” del Mediterraneo https://t.co/WgorzRWZoo
— 24zampe (@24zampe) 15 gennaio 2019
Sono animali che amano le temperature miti. Il 2018 è stato l’anno più caldo in Italia dal 1800, con un’anomalia di +1,58 gradi sopra la media. Nel mondo, gli ultimi quattro anni sono stati i più caldi mai registrati, ma il 2019 potrebbe battere ogni record a causa del probabile ritorno del fenomeno conosciuto come El Niño, un riscaldamento straordinario delle acque superficiali degli oceani in grado di condizionare il clima globale.
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I mari di tutto il mondo assorbono più del 90 per cento del calore in eccesso sulla Terra. Ogni anno la loro temperatura sale. “Il riscaldamento globale e quello ancora più accelerato del Mediterraneo rischiano di trasformare da stagionale ad annuale la presenza delle meduse lungo le coste, con conseguenze per la vita marina e per le attività umane legate alla blue economy e al turismo”, avverte Legambiente.
Da un lato aumenta il tempo che gli animali trascorrono in mare, dall’altro cresce il loro numero: gli avvistamenti nel Mediterraneo sono decuplicati tra il 2009 e il 2015. La pesca eccessiva e l’inquinamento contribuiscono ad alterare l’intera catena alimentare marina: “In un mare dove c’è sempre più plastica e meno predatori, si osserva da tempo un aumento delle meduse”, aggiunge Legambiente.
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La serenità delle nostre vacanze è minacciata sia dall’innalzamento del livello del mare – che rischia di privarci delle località più belle – sia dalla proliferazione delle meduse. È evidente che gli effetti dei cambiamenti climatici non solo sono già visibili, bensì mutano pure la nostra quotidianità.
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