Grazie al progetto di E.ON Italia, nel bosco lombardo i visitatori potranno scoprire la bellezza e l’importanza degli ecosistemi locali.
Il video della resistenza dell’orango contro il bulldozer che distrugge la sua foresta
Un video girato in Indonesia mostra la disperata reazione di un orango che prova a fermare a mani nude un bulldozer che sta devastando il suo habitat.
La scena è straziante e, al tempo stesso, è un commovente manifesto di ribellione. Il video mostra un orango che non vuole abbandonare il proprio albero, anche se abbattuto, e si avventa contro il bulldozer, provando a fermare a mani nude i suoi denti di metallo che stanno disboscando la foresta. La lotta è naturalmente impari, l’animale cade dall’albero e cerca di nascondersi dai taglialegna che lo circondano.
L’orango si è salvato, la foresta no
Il video è stato girato nella foresta di Sungai Putri, nel Borneo, in Indonesia, da alcuni volontari della ong per il benessere animale International Animal Rescue e risale al 2013, ma è stato diffuso solo lo scorso 5 giugno. Fortunatamente l’animale è stato tratto in salvo dai volontari dell’organizzazione, ma per la sua casa non c’è stato niente da fare.
Una scena di ordinaria follia
Nonostante la sequenza dell’indomita resistenza dell’orango possa sembrarci eccezionale, il dramma di questi primati si perpetua ogni giorno. “Questa scena è diversa solo perché il bulldozer è ancora presente e l’operazione di sgombero è ancora in corso”, ha dichiarato un portavoce di International Animal Rescue.
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Come stanno scomparendo gli oranghi
Il Wwf afferma che la popolazione mondiale di oranghi si è dimezzata negli ultimi sessanta anni, mentre il 55 per cento del loro habitat è stato distrutto negli ultimi venti anni. Secondo un recente studio tra il 1999 e il 2015, oltre 100mila oranghi sono morti in Borneo e la popolazione dell’isola si è drasticamente ridotta. La causa principale è naturalmente la distruzione delle foreste e lo sfruttamento dissennato delle risorse naturali. Sempre più aree, che un tempo erano ricoperte dalla lussureggiante foresta pluviale, oggi ospitano sterili monocolture intensive, in particolare per la produzione di olio di palma. Il mondo di queste pacifiche grandi scimmie antropomorfe, che conducono un’esistenza prevalentemente arboricola, sta letteralmente scomparendo.
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