L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
L’uragano Harvey, il più potente mai registrato negli Stati Uniti dal 2005, ha colpito il Texas provocando due vittime.
Dopo i venti a 200 chilometri all’ora, è il momento del diluvio. L’uragano Harvey, il più potente mai registrato negli Stati Uniti dal 2005. sta colpendo in queste ore il Texas, non risparmiando la sua più importante città, Houston.
Il governatore Greg Abbott ha parlato di “situazione grave che peggiorerà ulteriormente”. Si prevedono infatti piogge torrenziali e inondazioni “estremamente gravi”. Per ora non è stato fornito un bilancio ufficiale in termini di perdite di vite umane ma i media statunitensi hanno confermato la morte di almeno due persone (alcune fonti indicano però già cinque decessi). Si tratta di un uomo rimasto intrappolato nella propria abitazione che ha preso fuoco nella regione di Rockport e di una donna annegata nelle strade di Houston. Alcune immagini raccolte sul sito del Washington Post mostrano il peggiorare della situazione di ora in ora, dipeso anche dallo spostamento estremamente lento della depressione, alla velocità di soli quattro chilometri all’ora.
Here’s a look at the rainfall totals for Days 1-7 (thru Sat). Very heavy additional amounts still expected over portions of SE TX! #txwx pic.twitter.com/DIBLxxVkvQ
— NWS WPC (@NWSWPC) 26 agosto 2017
Nelle ultime ore prima di toccare terra, l’uragano ha incrementato la propria potenza fino ad essere classificato in categoria 4 (su una scala che arriva a 5). I danni sono ingentissimi: 230mila persone sono già senza energia elettrica, decine di migliaia di case sono state scoperchiate, alberi sradicati, strade sommerse. E le previsioni meteorologiche indicano ancora numerosi giorni di piogge di intensità eccezionale, con accumuli stimati tra 60 e 100 centimetri.
Il presidente Donald Trump ha concesso lo stato di catastrofe naturale al Texas, benché fortunatamente il bilancio provvisorio appaia decisamente meno pesante rispetto a quello che fu provocato nel 2005 dal passaggio dell’uragano Katrina, che lasciò dietro di sé più di 1.800 vittime.
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